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I parlamentari Pdl: “Dimissioni il 4 ottobre se Berlusconi decade”

I parlamentari del Pdl sarebbero pronti a lasciare se sarà votata la decadenza di Berlusconi il prossimo 4 ottobre. Il Cavaliere: “Non dormo da 55 giorni, ho perso 11 chili”. Epifani: “Irresponsabili”.
A cura di Susanna Picone
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L’ultima mossa dei parlamentari del Pdl in merito alla decadenza del loro leader Silvio Berlusconi è quella delle dimissioni di massa. Linea dura, dunque, da parte del Pdl per difendere il Cavaliere. La proposta del capogruppo del Pdl al Senato Renato Schifani sarebbe stata accolta da un lungo applauso dai presenti: era quella di considerarsi decaduti quando la Giunta, nella riunione del 4 ottobre, sarà chiamata a esprimersi sulla estromissione dal Senato di Silvio Berlusconi. Se per l’ex premier passa la decadenza dal Senato, i parlamentari del Pdl si dimettono. Alfano ha commentato spiegando che “questo è un partito che non si dividerà, è unito e compatto e resterà tale”. Un partito stretto intorno al suo leader “al quale è legato dall’affetto, dalla stima e dalla forza degli ideali comuni”.

Epifani: “Ennesima prova di irresponsabilità” – Primi commenti a quanto sta succedendo arrivano dalle diverse forze politiche. Ha usato toni duri il segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani: “Le decisioni e i toni incredibili usati oggi dal Pdl sono l’ennesima prova di irresponsabilità nei confronti del Paese”, così Epifani aggiungendo che il Pdl “pensa a sfasciare tutto, a rendere instabile l’azione del governo volta a risolvere i problemi degli italiani”. Anche Dario Franceschini ha commentato l’ipotesi delle dimissioni di massa: “Mentre il Presidente del Consiglio parla all’Onu e lavora per rafforzare la credibilità internazionale del nostro Paese, mentre affrontiamo emergenze di ogni tipo ci troviamo di fronte a parole e gesti di una gravità assoluta. Se qualcuno pensa che siano forme di pressione sappia che sono pressioni a vuoto”.

Berlusconi: “Il mio dovere è resistere e combattere” – E intanto, secondo quanto hanno reso noto i presenti alla riunione alla Camera, Silvio Berlusconi avrebbe attaccato la magistratura e avrebbe raccontato dei giorni terribili vissuti. Il Cavaliere avrebbe spiegato i suoi timori, la paura di essere arrestato. “Essere buttato fuori per un’accusa così infamante, sono 55 giorni che non dormo”, così secondo quanto raccontano alcuni presenti. Berlusconi avrebbe affermato di aver perso 11 chili, “uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare”. E avrebbe parlato di “un’operazione eversiva che sovverte lo stato di diritto a opera di magistratura democratica”. Ma Berlusconi avrebbe anche assicurato di non voler mollare: “Io non mollo, il mio dovere è resistere e combattere nonostante sia molto difficile perché ho tutti contro”.

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