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I paletti di Renzi sul campo largo: “Se lo guida Conte non ci sto, niente lezioni di sinistra da lui”

Matteo Renzi continua a insistere per l’ingresso di Italia viva nel centrosinistra, ma restano le tensioni con il Movimento 5 stelle. Alla festa dell’Unità di Pesaro l’ex segretario del Pd ha detto che “in una coalizione guidata dal M5S” non vorrebbe entrare, per poi rivolgersi a Giuseppe Conte: “Lezioni di sinistra da lui non ne prendo”
A cura di Luca Pons
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"In una coalizione guidata dal Pd ci sto, in una coalizione guidata dal M5S non ci sto". Matteo Renzi, invitato alla festa dell'Unità di Pesaro dal sindaco Matteo Ricci (Pd), ha fissato così le sue condizioni per aderire al centrosinistra. Una linea, quella dell'unità delle opposizioni, che l'ex premier sta seguendo e promuovendo da alcuni mesi, dopo il risultato deludente del centro alle europee. "Non ce l'ha chiesto il dottore di fare l'alleanza, l'ha proposto Elly Schlein con un atto di intelligenza politica", ha insistito Renzi. "Se la linea politica del Pd la dà Elly Schlein io ci sto, se la linea la dà Travaglio fate da soli".

Il leader di Italia viva si è poi rivolto direttamente a Giuseppe Conte, che si è detto apertamente contrario all'ingresso di Renzi nella (ancora ipotetica) alleanza di centrosinistra. Sia per gli scontri duri avvenuti in passato, sia perché secondo il presidente del M5s IV porterebbe una percentuale bassissima di voti e rischierebbe di allontanare parte dell'elettorato di dem e pentastellato.

Invece Renzi ha ribattuto: "A Conte dico: il passato è passato, non torna. Oggi o si fa l'alleanza di centrosinistra o va avanti la Meloni. Vi va bene questo governo? Il modo per tenere questo governo è dividersi". Invece ora l'obiettivo è far cadere il governo: "Se potessi far cadere il governo di Giorgia Meloni, farei di tutto per farlo cadere".

Poi ha continuato a contestare le accuse: "Conte dice' Renzi non è di sinistra'. Io non di sinistra? Se me lo dice qualcuno qui alla festa dell'Unità sono d'accordo. Ma se me lo dice Giuseppe Conte c'è qualcosa che non torna. Io lezioni di sinistra da Giuseppe Conte non ne prendo", ha detto. "Io firmavo per i diritti civili mentre lui faceva i decreti sicurezza con Salvini, io lavoravo con Obama, lui non sa scegliere tra Trump e Harris, tra Macron e Le Pen".

Per Renzi servirebbe "una Margheritona, una Margherita 2.0" per formare un vero schieramento unico di centro, che unisca anche +Europa e Azione. "E alla guida ci dovrebbe essere qualcuno di fresco, di nuovo. Per quanto riguarda il suo ruolo nell'ipotetico centrosinistra, l'ex segretario del Pd ha affermato: "Non mi sento un figliol prodigo, oggi sono da un'altra parte. Sono qui non da figliol prodigo ma perché penso che il centrosinistra debba ripartire".

Alla base del riavvicinamento di Renzi c'è l'apertura di Elly Schlein: "Con Schlein non siamo migliori amici ma riconosco che ha vinto le primarie ed è la segretaria del Pd. E allora, caro popolo del Pd se credi all'alternativa, metti Elly Schlein nelle condizioni di costruire un'alleanza, e noi ci siamo", ha detto, ricordando che in passato c'è stato "fuoco amico sul segretario del Pd", da parte del partito, con Veltroni, Zingaretti e lo stesso Renzi.

In una frecciatina, Matteo Ricci ha anche ricordato a Renzi che in Liguria vuole allearsi con il centrosinistra per le elezioni regionali, ma a Genova è in giunta con il sindaco di centrodestra Marco Bucci: "Di operazioni strane le hai fatte in giro per l'Italia". Renzi ha risposto: "Io sto con Bucci perché alle elezioni, quando eravamo il terzo polo, abbiamo scelto un sindaco bravissimo. Mentre la coalizione di Bucci è in larga parte incentrata sulla destra, lui è un sindaco che ha fatto benissimo sul Ponte Morandi".

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