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I numeri della maggioranza e gli ultimi tentativi di Berlusconi

Il Premier in queste ore è impegnato in frenetici incontri e trattative per recuperare i fuoriusciti dal Pdl. L’obiettivo finale è riuscire ad avere i numeri necessari in Parlamento per continuare a governare.
A cura di Antonio Palma
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Il Premier in queste ore è impegnato in frenetici incontri e trattative per recuperare i fuoriusciti dal Pdl. L’obiettivo finale è riuscire ad avere i numeri necessari in Parlamento per continuare a governare.

Berlusconi non si arrende, le sta provando tutte per tenere ancora insieme i pezzi della sua maggioranza. In una giornata cruciale per il futuro del Governo Berlusconi continua a contattare gli indecisi e i fuoriusciti dal Pdl. Come aveva promesso al vertice del G20, il Premier si è impegnato fin dal suo ritorno in Italia a fare opera di persuasione su tutti i parlamentari che mostravano malumori. Tra telefonate e incontri personali il Premier è convinto di riuscire nella faticosa opera di riportare il numero dei consensi almeno alla soglia dei 315 parlamentari.

Il Cavaliere potrebbe anche farcela oggi, in quanto molti scontenti si asterranno sul voto al rendiconto di bilancio dello stato, cosa diversa è un voto di fiducia o di sfiducia, così come ben diverso è anche il voto sul maxiemendamento alla legge di stabilità anche senza richiesta di fiducia. I colloqui si susseguono frenetici in queste ore e la partita si giocherà sui piccoli numeri. Quando il mese scorso il Governo andò sotto sullo stesso rendiconto del 2010, in Parlamento vi fu un sostanziale pareggio di voti che diede il via alla lunga crisi del Governo.  In quella occasione molti si scatenarono contro il Ministro dell’economia che non votò pur essendo in Aula, ma oggi Tremonti sarà al suo posto accorso dal vertice dell'Ecofin proprio per il voto.

Berlusconi ha chiamato tutti, compresi la d'Ippolito e la Carlucci già formalmente passate all’Udc, ma in questo caso senza ottenere nulla. Ad andare a Palazzo Grazioli sarà invece Stracquadanio, da giorni considerato tra gli indecisi dopo aver firmato la lettera degli scontenti. Quasi certo il suo voto per il rendiconto un po’ meno per la fiducia, dunque, nonostante è da annoverare tra i quasi recuperati, la sua posizione è ancora da chiarire. Così come è da chiarire la posizione di un’altra scontenta, Isabella Bertolini che in queste ore è a colloquio con il Presidente, ma ha già fatto sapere che “se Berlusconi parla solo di posti va a sbattere”. Il Cavaliere è convinto infatti che molti nel Pdl si siano arrabbiati per essere stati scavalcati da altri meno preparati , come rivelò durante la conferenza stampa di Cannes, dunque è pronto a promettere posti e benefici a chi dimostrerà lealtà. Tra gli invitati che non andranno a colloquio vi è invece, Antonione che in un’intervista ha detto di non sentirsi un traditore e di non aver apprezzato le esternazioni del Premier, facendo dunque intuire il suo definitivo no al Governo.

Nulla è ancora deciso e le incognite sono tante almeno quanti sono gli indecisi. Il Premier è sempre determinato ad andare in Aula per guardare in faccia i “traditori” e come ha detto Osvaldo Napoli, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, “non si dimetterà mai fino a quando in Parlamento c'è un voto in più”.

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