I ministri della Salute al G7 preoccupati per i civili a Gaza: “Gli servono cibo, igiene e dignità”
Il G7 della Salute si è svolto da mercoledì 9 a venerdì 11 ottobre ad Ancona, ed è stata l'occasione per i ministri dei Paesi membri – Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) di confrontarsi su vari temi legati alla sanità mondiale. In particolare, dal summit è emerso un comunicato con cui tutti i ministri hanno preso una posizione comune sui conflitti in corso. Pur citando vari scenari di guerra – dall'Ucraina al Sudan – l'attenzione si è concentrata soprattutto sul disastro umanitario a Gaza.
Il comunicato si è aperto con una condanna "con la massima fermezza" della "illegale guerra di aggressione, ingiustificata e non provocata, della Russia contro l'Ucraina". L'invasione russa finora "ha avuto impatti devastanti sulla popolazione ucraina", hanno sottolineato i ministri, che hanno condannato gli "sfollamenti di massa e le situazioni di forte bisogno umanitario". Per di più, nel Paese ci sono state "significative interruzioni del servizio sanitario", ovviamente legate all'intervento militare di Mosca.
I ministro hanno espresso "profonda preoccupazione" anche per la "situazione in Libano", dove l'offensiva di Israele si è allargata nelle ultime settimane fino a creare tensioni con l'Onu e la missione Unifil. E la preoccupazione si è allargata anche ai "conflitti armati che ancora coinvolgono molti altri Paesi, come il Sudan". Per tutte le parti in causa nei conflitti mondiali è arrivato l'invito a "fare passi in avanti per ridurre le tensioni e assicurare la sicurezza i tutti i civili, incluso il personale umanitario". Con un occhio particolare di riguardo nei confronti delle "infrastrutture civili e strutture sanitarie".
Come detto, però, al centro della nota dei ministri c'è stata la crisi umanitaria di Gaza: "Ribadiamo la nostra decisa condanna dei brutali attacchi terroristici condotti da Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023", hanno precisato gli esponenti del G7, aggiungendo poi: "Deploriamo tutte le perdite di vite umane dei civili e siamo profondamente preoccupati dall'impatto del conflitto sui civili a Gaza e nella regione".
A oltre un anno dall'inizio del conflitto, le organizzazioni umanitarie continuano a riportare situazioni drammatiche nella Striscia. I ministri della Salute hanno quindi insistito che i civili "hanno bisogno di assistenza umanitaria efficace e di accesso a cibo, igiene di base, salute e dignità". La popolazione di Gaza ha un "assoluto bisogno di essere protetta", hanno insistito i Sette. Per questo, come gli organismi internazionali chiedono da mesi senza successo, ci deve essere "un accesso umanitario pieno, rapido, sicuro e senza restrizioni, come questione di assoluta priorità".