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I mercenari Wagner, la Libia e i migranti: perché per l’opposizione il governo “grida al complotto”

I mercenari della Wagner sono in Libia da anni e sono “in contatto con bande di trafficanti e di miliziani interessati al traffico di migranti”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Dall’opposizione non mancano le critiche: “Governo che grida al complotto internazionale non è serio”.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo il ministro Crosetto, anche quello degli Esteri, Antonio Tajani, sostiene che sono i mercenari della Wagner infiltrati in Libia a spingere i migranti verso le coste italiane. Ci sarebbe la loro guerra ibrida nel continente africano dietro l'aumento degli sbarchi nel 2023. In un'intervista a Il Giornale il coordinatore di Forza Italia ha detto: "Ci sono le notizie che sono sotto gli occhi di tutti: in un Paese senza il controllo di una autorità centrale come la Libia, i mercenari della Wagner dopo aver sostenuto una delle parti nella guerra civile del 2019 sono rimasti in molte zone. Noi abbiamo indicazioni che li dicono molto attivi e in contatto con bande di trafficanti e di miliziani interessati al traffico di migranti".

La presenza di mercenari stranieri in Libia, e in particolare delle milizie Wagner, è già stata documentata in passato. Per il governo, però, ora saremmo davanti a un tentativo preciso di strumentalizzare i flussi migratori per destabilizzare l'Unione europea.

Perché il ministro Crosetto accusa la Wagner per gli sbarchi dei migranti

Il primo a parlare delle infiltrazioni russe in Libia, con lo scopo di destabilizzare ulteriormente il Paese, è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Che ha raccontato di aver ricevuto un'allerta dal Copasir rispetto ai legami tra mercenari russi e trafficanti. Crosetto ha anche affermato che l'aumento degli sbarchi degli ultimi giorni sia proprio legato alla guerra ibrida che la Russia sta conducendo nel continente africano. Affermazioni che avevano innescato alcune polemiche, con l'opposizione che ha accusato il governo di gridare sempre al complotto, invece di pensare a gestire seriamente i flussi migratori. "Loro sono un fattore decisivo in Libia, ma so bene che le cause strutturali sono una crisi geopolitica di proporzioni mai viste da anni", ha chiarito Tajani.

"Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci", aveva replicato il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin.

Sul tema è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti. A Radio Anch'io ha commentato: "Il ministro Crosetto sul coinvolgimento della Wagner nei flussi migratori non ha fatto alcun riferimento di ordine politico, ma ha parlato come ministro della Difesa. Chi pensa che il ministro si inventi le notizie è in malafede. Crosetto sta facendo il suo dovere e ha le sue informazioni che provengono dalle massime autorità italiane in materia di sicurezza nazionale. Il Copasir è stato informato in modo più dettagliato, e sarebbe opportuno si finisse di speculare su situazioni che qualcuno non vuol vedere per puro scopo politico".

Migranti, l'opposizione: "Prima le Ong, ora il complotto della Wagner

Di opinione diversa è invece il leader del Terzo polo, Carlo Calenda: "A me la scena del karaoke di Salvini e Meloni non è piaciuta, e un governo che dice che c'è un complotto internazionale non è serio. La Wagner sta in Africa da tantissimo tempo, ma + ovvio che più le aree di crisi aumentano e più cresce la pressione sull'Europa", ha detto a SkyTg24.

Anche il Partito democratico ha criticato il governo per le affermazioni sulla Wagner: "Prima era colpa delle Ong. Ora è un complotto della Wagner. La realtà è che le migrazioni sono un fenomeno complesso e non si affrontano con lo scaricabarile. Attendiamo che dal Governo arrivino serie proposte per governare le migrazioni, invece di ridicola propaganda", ha scritto su Twitter Lia Quartapelle, vicepresidente dem in commissione Esteri alla Camera. "Esprimo solidarietà al ministro Crosetto perché essere insultati da un tagliagole come Prigozhin é, come dire, non dico una medaglietta, ma sicuramente non un punto negativo", ha detto il senatore Antonio Misiani ad Agorà Rai Tre, commentando la reazione di Mosca alle accuse di Crosetto. "Certo, meglio avrebbe fatto a riferire queste informazioni delicatissime in Parlamento. E chiederemo a Crosetto, a Tajani di venire in Parlamento a spiegarci che cosa sta accadendo in Libia, quali informazioni sono a loro disposizione e soprattutto cosa intendano fare", ha aggiunto.

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