I leghisti provocano ancora, Speroni: mitragliamo i clandestini
Un'escalation di vergogna: così potremmo definire le dichiarazioni dei leghisti al Governo sull'emergenza immigrazione. Aveva esordito il vecchio leader, Umberto Bossi confermando che per lui la soluzione agli sbarchi a Lampedusa era semplice e chiara: "Fora da i ball". Durante la puntata di lunedì di Porta a Porta l'aveva seguito a ruota un altro leghista,Castelli, sull'immigrazione aveva detto: "Gli immigrati? Dobbiamo respingerli, ma come facciamo? Non possiamo mica sparargli, almeno per ora".
Purtroppo il susseguirsi di dichiarazioni shock non si è arrestato qui, anzi ai microfoni di Radio 24 l'eurodeputato leghista Roberto Speroni ha sposato in toto la linea adottata da Castelli dicendo : "Molto spesso quando i nostri pescherecci, disarmati, si avvicinano alle coste della Tunisia vengono mitragliati. Usiamo lo stesso metodo. "
Un'applicazione regolare della legge del taglione, questo è ciò che propone il deputato del Carroccio: tu mi spari e io ti sparo, non importa che l'Italia debba (?) essere uno stato democratico, un esempio per il tuo paese dove la democrazia e la libertà sono soltanto ideali da cercare altrove. Non importa, al fuoco si risponde con il fuoco. Queste sono le idee del Paese dove tunisini e rifugiati politici libici hanno pensato di fuggire? Chissà, ad ogni modo queste fattezze ha l"immagine che l'Italia sta dando all'interno del panorama internazionale.
Dichiarazioni che, oltre a provocare sgomento, svelano tutta l'incoerenza dei rappresentanti di Governo. Soltanto qualche giorno fa il Ministro dell'Interno Maroni intimava alla Francia di aprire le frontiere ai profughi, di accogliere nella loro terra i reduci delle faticose traversate in mare per fronteggiare l'emergenza immigrazione. Si diceva che l'accoglienza dei profughi era necessaria, nonostante l'incombenza delle elezioni presidenziali francesi. Dopo poco lo sfogo dell'ala leghista: Bossi, Castelli, Speroni.
Quest'ultimo, nello specifico, termina la sua intervista con un paragone da restare allibiti: "Hitler ha sbagliato tutto: se fosse vissuto nei giorni nostri avrebbe mandato dei tedeschi coi barconi a invadere il mondo e nessuno avrebbe potuto fermarli perchè ‘beh, ci sono le ragioni umanitarie'. Noi in Libano, in Afghanistan stiamo usando le armi, perchè non dobbiamo usarle per difendere i nostri confini? Si parla tanto dei 150 anni dell'Unità, qui si tratta di difendere i sacri confini della Patria come qualcuno ancora dice."
Purtroppo la patria e l'Unità sono riferimenti che, come tutti sanno, mal si abbinano all'abito federalista indossato con convinzione e disinvoltura dai leghisti. Un abito che non smettono neanche durante le occasioni di festa, cosicché il 17 marzo piuttosto che festeggiare il 150enario dell'Unità la Lega ha festeggiato San Patrizio, ma che espongono con contestabile convinzione nelle situazioni in cui il nostro Paese dovrebbe dare l'esempio.