I leader politici litigano sull’energia, ma dicono che serve un intervento del governo Draghi
C'è chi chiede di sospendere la campagna elettorale, chi un intervento urgente. E poi scatta l'accusa e contro-accusa: "Io l'ho detto prima di te". Oppure: "Io l'ho detto mesi prima di te". Fermiamoci qui. Perché, alla fine, da un lato i partiti hanno ben chiaro che quella dell'energia e delle bollette è un'emergenza reale e senza precedenti, dall'altro siamo sempre in campagna elettorale. E da partiti che si attaccano dalla mattina alla sera anche in un contesto di normalità non ci si può certo aspettare una tregua a meno di un mese dal voto. Tanto più se un eventuale intervento del governo Draghi per contrastare – in qualche modo – il caro energia può diventare una medaglia da appuntarsi sul petto e mostrare agli elettori.
Così oggi Matteo Salvini ha parlato di un armistizio tra i partiti, in modo da dare pieno mandato al presidente Draghi per affrontare la crisi energetica ed economica. Insomma, un ultimo decreto – a cui adesso tra l'altro il governo sta già lavorando – per evitare di arrivare in ginocchio all'inizio dell'autunno. Già qualche giorno fa l'aveva detto il leader di Azione Calenda, proponendo uno stop alla campagna elettorale che secondo Salvini – invece – non è necessaria.
Poi anche il segretario dem Letta: "L’emergenza bollette è la principale priorità ora. Abbiamo presentato proposte, come hanno fatto gli altri partiti – ha twittato oggi – Le iniziative che prenderà il governo Draghi siano le più determinate e tempestive sia a livello nazionale che a livello europeo. Troveranno il nostro sostegno".
"Era tutto scritto e noi del Movimento 5 Stelle lo dicevamo ormai da 6 mesi", ha rilanciato invece Giuseppe Conte. "Prima si interviene in modo tempestivo ed efficace – ha spiegato il leader pentastellato – più risorse si risparmiano, quando si arriva tardi ovviamente il danno è fatto e il rischio è che si ricorra alla moltiplicazione delle risorse".
Insomma, in un botta e risposta da campagna elettorale i leader sono fondamentalmente tutti d'accordo: il governo Draghi deve intervenire subito. Esecutivo a cui, tra l'altro, partecipano ancora tutti loro. Insieme. Ma non ci sarà nessuna tregua: non è sicuro che il governo riuscirà ad agire – una situazione di emergenza come questa rientra negli affari correnti, ma richiede un intervento molto importante – ma ciò che è certo è che, a un mese dal voto, i leader non metteranno mai in pausa la campagna elettorale.