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I leader firmano le dichiarazioni finali del G7: resta fuori il riferimento all’aborto

Oggi i leader del G7 hanno firmato le dichiarazioni finali del summit. Alla fine, nelle oltre trenta pagine di comunicato non ha trovato spazio il riferimento all’aborto, sui cui nelle scorse ore si era consumato uno scontro tra Meloni e il presidente francese Macron.
A cura di Giulia Casula
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Giorgia Meloni e gli altri leader del G7 hanno adottato la dichiarazione finale del summit cominciato ieri a Borgo Egnazia. Alla fine, dal comunicato di oltre trenta pagine è rimasto fuori il riferimento all'aborto, come già previsto dalle bozze circolate nelle scorse ore.

Capi di Stato e di governo, al termine del vertice pugliese, ha voluto ribadire la  "fede comune nei principi democratici e nelle società libere, nei diritti umani universali, nel progresso sociale e nel rispetto del multilateralismo e dello Stato di diritto", così come "l'impegno a sostenere la dignità umana e lo stato di diritto in tutte le parti del mondo. Lavoriamo insieme e con altri per affrontare le sfide urgenti del nostro tempo", si legge nelle prime pagine del comunicato.

Tra i punti principali, l'accordo per il sostegno a Kiev attraverso 50 miliardi di dollari provenienti da asset russi congelati, ma anche l'appello a un cessate il fuoco immediato in Medio Oriente e al rilascio degli ostaggi israeliani in vista di una soluzione a due Stati. O ancora l'intesa sul programma di sviluppo per il continente africano e sulle misure da adottare per contrastare il cambiamento climatico.

Altro dossier sul tavolo dei leader del G7 è stato quello dedicato all'intelligenza artificiale, su cui si è concentrato l'incontro di oggi a cui era presente anche Papa Francesco. "Lanceremo un piano d'azione sull'uso dell'IA nel mondo del lavoro e svilupperemo un marchio per sostenere l'attuazione del Codice di condotta internazionale per le organizzazioni che sviluppano sistemi avanzati di IA", si legge nel comunicato.

E poi, la lotta al terrorismo e alla criminalità. "Continueremo a combattere il finanziamento del terrorismo e la propaganda terroristica, in particolare la diffusione di contenuti terroristici online. Promuoveremo anche la condivisione delle informazioni, la cooperazione internazionale e il rafforzamento delle capacità, anche nella gestione delle frontiere, per indagare e perseguire tali crimini. Ribadiamo il nostro forte impegno nella lotta alla criminalità organizzata transnazionale, spezzandone i modelli di business e smantellandone le reti. Per questo, abbiamo lanciato la Coalizione G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti", prosegue il documento.

Assente il riferimento all'aborto, motivo di scontro tra Meloni e Macron

Nelle trentasei pagine del comunicato finale siglato dai leader oggi risulta assente il riferimento all'aborto, su cui si era consumato uno scontro tra Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. Negli scorsi giorni erano circolate alcune indiscrezioni sulla decisione di rimuovere quel punto dalle dichiarazioni, in parte confermate dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro Francesco Lollobrigida.

"Ci saranno buone ragioni per non farlo. Non so se a un G7 a cui partecipa anche il Papa fosse opportuno, se hanno scelto di non metterlo ci sarà un perché e una ragione più che condivisibile", aveva dichiarato a tal proposito il cognato della premier. Sulla questione Macron si era detto dispiaciuto. "Conoscete la posizione della Francia che ha inserito il diritto all'aborto nella Costituzione. Non è la stessa sensibilità che c'è nel vostro Paese", aveva dichiarato. "La Francia condivide una visione di uguaglianza tra uomo e donna, non è una visione condivisa da tutto lo spettro politico. Mi dispiace ma lo rispetto perché è stata la scelta sovrana del vostro popolo".

Meloni, pur non entrando nel merito della polemica, non si è tirata indietro e ha lanciato una stoccata al presidente francese, il quale ha dedicato una parte consistente della sua attività politica al diritto di aborto. "Non c'è alcuna ragione di polemizzare su temi che già da tempo ci trovano d'accordo. E credo sia profondamente sbagliato, in tempi difficili come questi, fare campagna elettorale utilizzando un forum prezioso come il G7″, ha dichiarato, alludendo alle imminenti elezioni indette da Macron dopo il disastroso risultato del suo partito alle europee.

Per Meloni la polemica sull'inclusione dell'aborto nel documento finale "è totalmente pretestuosa. Le conclusioni di Borgo Egnazia richiamano quelle di Hiroshima, nelle quali abbiamo già approvato lo scorso anno la necessità di garantire che l'aborto sia ‘sicuro e legale'. È un fatto assodato e nessuno ha mai chiesto di fare passi indietro su questo. Le conclusioni infatti, se non introducono nuovi argomenti, per non essere inutilmente ripetitive, richiamano semplicemente quanto già dichiarato nei precedenti vertici", ha aggiunto. Così, alla fine, qualsiasi riferimento al diritto all'aborto non ha trovato spazio nelle lunghe dichiarazioni che hanno chiuso il summit internazionale.

Il videomessaggio di Meloni: "L'Italia stupisce e traccia la rotta"

"Sono orgogliosa di come la nostra Nazione sia riuscita ancora una volta a stupire e a tracciare la rotta", ha dichiarato Meloni in un video pubblicato sui social a margine dei lavori conclusivi del G7. "Abbiamo chiuso i lavori del G7 a presidenza italiana e abbiamo adottato il documento finale che contiene i tanti impegni che il G7 ha deciso di prendersi. Impegni concreti e reali che riguardano questioni dirimenti per il nostro presente e per il nostro futuro e sui quali il G7 ha ribadito la sua compattezza e la sua unità di intenti", ha proseguito procedendo ad elencare i diversi impegni assunti dai leader e contenuti nelle dichiarazioni finali.

"Il G7 ha dimostrato di non essere una fortezza chiusa che deve difendersi da qualcosa, ma un'offerta di valori che si apre al mondo e che vuole costruire valori condivisi. In questi giorni l’Italia è stata al centro del mondo, e gli occhi del mondo sono stati puntati su di noi. Era una grande responsabilità".

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