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I leader europei confermano tutte le risorse alla difesa, ma tagliano i fondi per aiuti umanitari

ll Consiglio europeo, dopo giorni e notti di negoziati, ha raggiunto un accordo sul Recovery Fund, confermandone la potenza di fuoco da 750 miliardi di euro, tra sussidi a fondo perduto e prestiti. Ma mentre i leader europei festeggiano per il risultato ottenuto, tanti programmi del Quadro finanziario pluriennale per il 2021-2027 hanno subito importanti tagli. Ad esempio, vengono ridotti i fondi a disposizione dei programmi per gli aiuti umanitari. Non viene invece toccata la spesa per la difesa.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sulla risposta comunitaria all'emergenza coronavirus, approvando il Recovery Fund da 750 miliardi di euro, tra sussidi a fondo perduto e prestiti. "Giornata storica per l'Europa, e per l'Italia", ha scritto Giuseppe Conte su Twitter. Ma mentre si celebrano i risultati ottenuti per il piano di rilancio dell'economia Ue post-coronavirus, il prossimo Quadro finanziario pluriennale subirà diversi tagli per compensare le ingenti risorse stanziate per far fronte all'emergenza. È il caso dei fondi alla ricerca scientifica, ma anche di quelli alla salute o al programma Erasmus+. Anche gli aiuti umanitari e la cooperazione internazionale per il periodo 2021-2027 avrà a disposizione meno risorse. L'unico settore che non viene toccato è quello della difesa tra cui spicca anche l'European Peace Facility, un programma che finanzia anche operazioni militari volte al mantenimento della pace e della sicurezza. Per queste vengono stanziati 5 miliardi di euro.

Si tagliano gli aiuti umanitari, ma i fondi alla difesa non vengono toccati

Per quanto riguarda le iniziativi di aiuto umanitario, sviluppo e cooperazione verso i Paesi esterni, l'Ue raccoglie i suoi fondi nel Neighbourhood, Development and International Cooperation Instrument (NDICI). Questi vengono tagliati da 15,5 a 3,5 miliardi di euro. Ma mentre si tagliano le risorse che l'Ue investe in aiuto umanitario, quelle dedicate alla difesa non vengono toccate. In materia di difesa sono stanziati in totale circa 13 miliardi di euro: all'interno di questo ambito viene inserito sia l'Internal Security Fund, che avrà come obiettivo quello di sostenere azioni per contrastare il terrorismo e la criminalità organizzata, ma anche programmi per la lotta all'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani. Come detto, inoltre, 5 miliardi vengono messi a disposizione dell'European Peace Facility, con cui l'Ue andrà a finanziare missioni militari all'estero.

Gli altri programmi che verranno tagliati

Come anticipato, quelli degli aiuti umanitari non sono gli unici fondi tagliati nel prossimo bilancio dell'Ue. I fondi di coesione di React Eu sono infatti scesi da 50 a 47,5 miliardi, mentre quelli di Invest Eu, dedicati alle imprese, sono praticamente azzerati passando da 30,3 a soli 2,1 miliardi di euro. Ciò che era stato inizialmente stanziato per l'Horizon Europe, il programma dedicato alla ricerca e all'innovazione, viene tagliato da 13,5 a 5 miliardi di euro. Scompare totalmente il Solvency Support Instrument, per il quale erano inizialmente stati messi a disposizione 26 miliardi, anche questi dedicati alle imprese, precisamente alla ricapitalizzazione e alla solvibilità. Dimezzati anche i fondi per lo Sviluppo rurale, che scendono da 15 a 7,5 miliardi. Anche il Just Transition Fund, strumento per la transizione energetica, scende da 30 a 10 miliardi.

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