I leader del G7 chiederanno all’Oms una nuova indagine sulle origini del Covid
I leader del G7 chiederanno all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) una nuova indagine sull'origine del coronavirus. Domani è previsto un vertice in Cornovaglia tra Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti e si approfondirà la richiesta avviata proprio dall'amministrazione di Joe Biden. Il tema era finito anche sul tavolo del summit tra USA e Unione europea e ora si punta ad espandere le ricerche statunitensi sulle origini della pandemia, una volta fugati tutti i dubbi sulla creazione del virus in laboratorio a Wuhan.
"Chiediamo progressi su una fase due di uno studio dell'Oms sulle origini del Covid-19" che sia "libero da interferenze", hanno affermato Bruxelles e Washington. La questione potrebbe chiaramente non essere accolta in modo favorevole da Pechino che ha respinto più volte la tesi, sostenuta anche dall'ex presidente USA Donald Trump, dell'origine del virus in un laboratorio cinese. Con la Cina, USA e UE puntano a "consultazioni e collaborazione stretta".
La notizia è stata diffusa da Bloomberg, che ha potuto visionare un comunicato dei leader. Dopo che pressioni per una nuova indagine "trasparente" sono trapelate dal vertice tra Bruxelles e Washington, il G7 si è unito alla richiesta. Annunciando inoltre il proprio impegno per accelerare la protezione globale contro la malattia fornendo anche un miliardo di dosi extra di vaccino contro il Covid-19 nel prossimo anno. Un impegno che potrebbe però essere considerato insufficiente da parte delle agenzie umanitarie, che spingono per vaccinare al più presto la maggioranza degli 8 miliardi di persone nel mondo.
Ad ogni modo, richieste e impegni potrebbero essere messi nero su bianco per la fine della settimana, al termine dei tre giorni di riunione in Cornovaglia. Sarebbe un ritorno alle vecchie abitudini dopo che l'anno scorso, nel summit 2020 in Francia, i leader avevano deciso di non pubblicare alcun elenco di considerazioni scritte dal momento che l'ex presidente USA Trump si rifiutava di firmarlo.