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“I gay sono contro natura”: dopo quasi trent’anni Verona cancella le mozioni omofobe

Il centrosinistra a Verona ha cancellato delle mozioni del 1995 che impegnavano “l’amministrazione comunale a non deliberare provvedimenti che per parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie naturali costituite da un uomo e una donna”. Il centrodestra è uscito dall’Aula.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi
Il sindaco di Verona, Damiano Tommasi

Verona continua il suo percorso di cambiamento, sotto la guida di Damiano Tommasi. Il centrosinistra ha conquistato la città veneta dopo decenni di dominio del centrodestra, e sta provando a imprimere un cambio di direzione a trecentosessanta gradi. Così, dopo quasi trent'anni, sono state cancellate le vergognose mozioni omofobe che restavano ancora valide a Verona e che hanno contribuito a trasmettere la fama di città nera e di laboratorio dell'estrema destra, quella più oscurantista e retrograda. Questo passaggio formale, in cui le mozioni sono state cancellate, è stato compiuto – non a sorpresa – senza i voti dei rappresentanti del centrodestra in Consiglio comunale, che sono usciti dall'Aula.

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Con l'approvazione dell'ordine del giorno, è stata cancellata la mozione 336 del 1995, che "impegna l'amministrazione comunale a non deliberare provvedimenti che tendano a parificare i diritti delle coppie omosessuali a quelli delle famiglie naturali costituite da un uomo e una donna". Questa mozione, fino a oggi, è stata valida. Nonostante sia in contraddizione con tutta una serie di altre norme entrate in vigore nel frattempo, oltre che chiaramente discriminatoria già all'epoca. Il Consiglio comunale di Verona, nello stesso anno, respingeva la risoluzione del Parlamento europeo dell'8 febbraio del 1994, con cui veniva chiesto agli Stati membri di "eliminare dalle legislazioni distinzioni tra la famiglia tradizionale e la convivenza omosessuale". Venne detto che così "si fa confusione tra ciò che è normale e ciò che è anormale".

Insomma, nel frattempo sono stati fatti notevoli passi avanti. Anche se già all'epoca, come dimostra la risoluzione del Parlamento europeo, c'era chi già aveva deciso di eliminare la discriminazione dalla società e chi resisteva. Oggi c'è la legge sulle unioni civili, ci sono nuove raccomandazioni del Parlamento europeo. Oltre al fatto che la Costituzione italiana dice, all'articolo 3:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

L'ordine del giorno è stato approvato e le mozioni cancellate. Il centrodestra, in blocco, è uscito dall'Aula. Evidentemente, per loro, quelle parole sarebbero dovute restare lì.

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