I figli di Berlusconi ad Arcore accettano l’eredità senza beneficio di inventario: cosa significa
Ad Arcore è tempo di firme, a due mesi dall'apertura del testamento più chiacchierato d'Italia. L'eredità di Silvio Berlusconi verrà divisa come da sue volontà e oggi pomeriggio l'accettazione – filtrata già nella giornata di sabato – sarà ufficiale. Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi hanno deciso di accettare pienamente quanto previsto dal testamento del padre, abbandonando la strada del contenzioso legale e il beneficio di inventario. Sono stati tre mesi di fuoco per legali e consulenti della famiglia e dei singoli figli, che hanno lavorato giorno e notte per chiarire il valore nel dettaglio di uno dei patrimoni più vasti d'Italia.
Cos'è il beneficio di inventario a cui hanno rinunciato i figli di Berlusconi
Si è da subito diffusa la voce che i cinque figli di Silvio Berlusconi avrebbero rinunciato al beneficio di inventario, accettando pienamente l'eredità del padre secondo quanto stabilito dalle sue ultime volontà. Ma cosa significa? Il beneficio di inventario è una facoltà, a disposizione degli eredi, che permette di accettare l'eredità con una sorta di riserva, da sciogliere solo dopo aver conosciuto nel dettaglio l'entità degli asset – e soprattutto delle passività – ereditati. In sostanza vengono tenuti distinti i due patrimoni – quello del defunto e quello dell'erede – in modo che eventuali creditori non si possano rivalere sul figlio per cifre maggiori a quelle ricevute. In questo modo, però, i tempi si sarebbero dilatati considerevolmente, soprattutto vista l'entità del patrimonio di Silvio Berlusconi.
Come è stato diviso il patrimonio di Silvio Berlusconi tra i 5 figli
L'accettazione senza beneficio di inventario è un nuovo segnale di forte unità da parte della famiglia Berlusconi, che così facendo riduce anche drasticamente i tempi dell'esecutività del testamento. Da dividere c'è un patrimonio da oltre 5 miliardi di euro tra società quotate, immobili, titoli, opere d'arte e liquidità. Tra Fininvest, Ei Towers e Prosieben ci sono quattro miliardi di patrimonio. Gli immobili valgono circa 700 milioni, e con yacht e opere d'arte – oltre alla liquidità – si arriva ai famosi 5 miliardi. Con la spartizione voluta da Berlusconi, che aveva una quota legittima a disposizione per poter orientare il futuro delle aziende di famiglia, a Marina e Pier Silvio andrà il controllo di Fininvest, con circa il 53% del patrimonio totale.