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I conti nel bilancio di Fdi, quanti soldi ha il partito di Giorgia Meloni

Bilancio in attivo nel 2022 e un deposito bancario pari a 2 milioni 963mila euro: ecco i conti di Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.
A cura di Annalisa Cangemi
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Fratelli d'Italia, il primo partito italiano secondo i sondaggi, è in buona salute, con il bilancio in equilibrio. A testimoniare lo stato dei conti della forza politica guidata da Giorgia Meloni è la relazione del segretario amministrativo, Roberto Carlo Mele, che accompagna il bilancio di Fdi: il partito ha chiuso l'esercizio 2022 con un avanzo di gestione pari a 492.259 euro, fa sapere l'Adnkronos.

La prima forza politica della maggioranza vede crescere anche i contributi annuali derivanti dalla destinazione del 2×1000 Irpef: se nel 2021 nelle casse di Fratelli d'Italia erano piovuti 2 milioni e 697mila euro, nel 2022 l'ammontare dei contributi è salito a 3 milioni 132mila euro.

"L'entrata del 2×1000 ha registrato nel 2022 una ulteriore crescita rispetto all'anno precedente – si legge nel documento – confermandola come la più importante e diffusa fonte di micro-finanziamento di Fratelli d'Italia".

Crescita super anche per quanto riguarda le contribuzioni da persone fisiche (dai 735mila euro del 2021 ai 3 milioni 715mila euro del 2022) e quelle da persone giuridiche (si passa dai soli 16mila euro ricevuti nel 2021 agli oltre 510mila incassati l'anno successivo).

Tra le spese per le campagne elettorali viene rilevato che il più oneroso è stato l'esborso sostenuto per le elezioni politiche del 25 settembre: ben 3 milioni e 436mila euro, come da rendiconto depositato presso la Corte dei Conti.

Alla voce ‘spese donne in politica' corrisponde la cifra di 345.495 euro, impiegata per le "iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva delle donne alla politica": "In particolare – si legge – il partito ha contribuito a sostenere e valorizzare la partecipazione delle proprie associate donne contribuendo a valorizzare la loro presenza all'interno delle liste elettorali e favorendone la partecipazione a manifestazioni, eventi programmatici e di indirizzo politico".

"I conti – osserva ancora Mele – sono rimasti costantemente in equilibrio, i fornitori sono stati pagati con regolarità, anche nella consapevolezza che l'amministrazione di un partito politico deve tendere sempre non solo alla sana e prudente gestione, ma anche ad una reputazione esemplare".

In merito ai rapporti con associazioni e fondazioni, FdI ha riconosciuto a Gioventù Nazionale – il movimento giovanile ufficiale dei meloniani – un contributo di 120mila euro, mentre ammonta a 18.500 euro la contribuzione erogata in favore del movimento Ecr – European Conservative Party, al quale il partito della premier è affiliato in Ue. Cospicue le disponibilità liquide a disposizione di Fdi: il saldo dei depositi bancari e postali indicato nella nota integrativa al rendiconto, infatti, è pari a 2 milioni 963mila euro.

Quanto paga di affitto Fdi per la sede di via della Scrofa

Fratelli d'Italia paga circa 8mila euro al mese di affitto per la storica sede nazionale del partito, quasi 200 metri quadrati in via della Scrofa, a Roma. Leggendo alla voce ‘oneri della gestione' si scopre che sono state spesi in 12 mesi ‘per godimento di beni terzi' 91mila 498 euro. I "costi per godimento beni di terzi", scrive il segretario amministrativo Roberto Carlo Mele nella relazione, "comprendono la locazione per spazi per eventi oltre all'affitto della sede nazionale", che, apprende l'Adnkronos, vale quasi 8mila euro al mese.

La stretta sul tesseramento

Con l'exploit ottenuto alle ultime elezioni politiche e il successivo approdo al governo, il partito di Giorgia Meloni ha visto crescere parecchio le quote associative annuali, come si legge nell'ultimo bilancio relativo all'anno 2022.

Se nel 2021 la campagna di tesseramento aveva portato nelle casse di Via della Scrofa 965mila euro, nel 2022 sono arrivati 1 milione e 268mila euro. Il numero degli iscritti al partito della fiamma tricolore, apprende l'Adnkronos, ha raggiunto nel 2022 la cifra di 204.128 unità.

Le quote, scrive il segretario amministrativo Roberto Carlo Mele nella nota integrativa al bilancio, "hanno registrato un incremento rispetto al precedente esercizio rispecchiando la crescita delle adesioni e dei simpatizzanti su tutto il territorio nazionale del Partito Nazionale".

Dopo l'impennata del tesseramento, però, Fdi ha scelto di introdurre criteri più stringenti per le iscrizioni. Lo si apprende, scrive Adnkronos, leggendo il verbale della direzione nazionale che lo scorso 6 giugno ha dato il via libera al bilancio del partito. Riunione durante la quale il responsabile organizzazione di Fdi, Giovanni Donzelli, ha informato la direzione della modifica apportata all'articolo 10 del regolamento adesioni: in pratica, per tesserarsi a Fratelli d'Italia sarà obbligatorio d'ora in poi "comunicare un indirizzo email valido e abilitato alla ricezione della posta", e ciò per evitare "che avvengano iscrizioni avvalendosi di indirizzi fittizi o ‘usa e getta' che impediscono di rintracciare gli iscritti ed estendere loro le comunicazioni del partito".

Fonti di Via della Scrofa interpellate dall'Adnkronos spiegano che quelle introdotte sono "misure ancora più stringenti" per "garantire la trasparenza nei tesseramenti di Fratelli d'Italia", che "intensifica così i controlli preventivi sui contatti degli iscritti". In precedenza, secondo quanto si apprende, ci sarebbero state delle iscrizioni ‘anomale' ma "niente di numericamente rilevante", ci tengono a precisare le stesse fonti: "Si tratta di una nostra premura. Noi ci teniamo a poter contattare ciascun iscritto, mentre alcuni cercano di schermare gli iscritti per ‘difendersi' le preferenze. Ma sono tutti fenomeni sotto qualsiasi livello di soglia di attenzione. È solo un eccesso di scrupolo nostro".

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