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Covid 19

I contagi Covid sono sottostimati e i richiami vaccinali in stallo: il monitoraggio di Gimbe

Scendono i contagi Covid, ma i casi restano ampiamente sottostimati. E nel frattempo la campagna vaccinale è in stallo, specialmente per quanto riguarda i richiami di terza, quarta e quinta dose. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe.
A cura di Annalisa Girardi
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Continuano ad essere buoni i dati sull'andamento della pandemia in Italia, con il numero dei contagi e dei decessi in calo. Tuttavia, procede a rilento la campagna vaccinale: i richiami sono praticamente in stallo, sia per quanto riguarda la quarta che la quinta dose. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe, che dallo scoppio della pandemia monitora i dati su nuovi casi e ricoveri e sulle immunizzazioni. L'ultimo bollettino prende in esame il periodo di tempo che va dal 24 febbraio al 2 marzo. In quella settimana, rispetto alla precedente, si è registrata una diminuzione di nuovi casi e di decessi. Rimangono stabili i ricoveri, ma aumentano i posti letto occupati dai pazienti Covid nelle terapie intensive.

I dati raccolti dai ricercatori di Gimbe, precisamente, dicono:

  • Decessi: 228 (-6,6%)
  • Terapia intensiva: +4 (+3%)
  • Ricoverati con sintomi: -34 (-1%)
  • Isolamento domiciliare: -21.005 (-12,7%)
  • Nuovi casi: 26.658 (-9,4%)
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I numeri della pandemia

"Dopo l'aumento della settimana scorsa si registra un nuovo calo dei casi settimanali", sottolinea il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, affermando che però questi rimangano "ampiamente sottostimati". Ci sono quattro Regioni, tra cui Molise e Valle d'Aosta, in cui i nuovi casi sono aumentati, mentre nelle 17 restanti si registra il calo.

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Per quanto riguarda i tamponi effettuati in questa settimana, la fondazione registra un aumento sul totale dei test fatti. Sono aumentati particolarmente quelli rapidi. La media mobile a sette giorni del tasso di positività si riduce dal 4,9% al 4,4% per quanto riguarda i tamponi molecolari e dal 6% al 5,2% per gli antigenici rapidi.

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Invece, sul fronte delle ospedalizzazioni, il direttore operativo della fondazione, Marco Mosti, sottolinea una sostanziale stabilità per quanto riguarda i ricoveri in area medica, mentre sono in lieve risalita in terapia intensiva. Il 2 marzo in area medica il tasso di pazienti Covid era del 5,2%, mentre in terapia intensiva dell'1,4%.

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L'andamento della campagna vaccinale

Per quanto riguarda l'andamento della campagna vaccinale, invece, i ricercatori di Gimbe hanno ribadito come ci sono nel Paese ancora otto milioni e mezzo di persone che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino anti Covid. Tra queste (8,28 milioni sarebbero vaccinabili) solo lo 0,6% della platea è temporaneamente protetto dopo la guarigione da Covid.

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Per quanto riguarda la terza dose, 8,52 milioni di persone non l'hanno ancora ricevuta. Tra questi 7,58 milioni di persone potrebbero riceverla immediatamente. Invece, per quanto riguarda la quarta dose, i numeri sono ancora più alti: ben 19,1 milioni di persone sono scoperte. Tra queste 12,1 milioni potrebbero ricevere immediatamente il secondo richiamo. Il tasso di copertura nazionale per la quarta dose rimane fermo al 31,2%, con importanti differenze regionali: in Calabria questo è al 14%, in Piemonte al 45%.

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Infine, per quanto riguarda la quinta dose, la platea per il terzo richiamo sarebbe di 3,1 milioni di persone. Al 2 marzo, però, le quinte dosi somministrate erano 482.887. Il tasso di copertura nazionale è del 15,3%, però anche in questo caso con ampie differenze regionali, che vanno dal 5,4% della Campania al 29,1% del Piemonte.

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