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Covid 19

I casi Covid sono sottostimati: 3 milioni i positivi, il 5% della popolazione

Secondo una stima dell’epidemiologo Carlo La Vecchia, il numero reale dei casi di Covid in Italia sarebbe molto più alto: “Un numero compreso fra 2 e 4 milioni di individui, probabilmente intorno a 3 milioni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il numero di casi Covid in Italia è in crescita. Le persone contagiate potrebbero essere il 5% della popolazione, ossia circa 3 milioni, secondo un calcolo fatto dall'epidemiologo Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica dell'Università di Milano. "Se pensiamo a una stima dei casi reali, è probabile che oggi almeno il 5% degli italiani sia positivo", ha detto La Vecchia all'Ansa. Una percentuale che si traduce in "un numero compreso fra 2 e 4 milioni di individui, probabilmente intorno a 3 milioni". A fronte del milione di casi noti, ci sarebbero perciò "circa 2 milioni di casi non registrati, probabilmente con pochi sintomi o nessuno".

Secondo i dati dell'ultimo bollettino sul coronavirus in Italia il tasso di positività è al 26,0%, mentre gli attualmente positivi sarebbero 965.564. Come ha spiegato a Fanpage.it il virologo Fabrizio Presgliasco, direttore sanitario dell'ospedale Galeazzi di Milano, non bisogna illudersi che la pandemia sia finita, perché "ci saranno altre ondate". Secondo Pregliasco: "Siamo in una fase di crescita esponenziale. Osservando quello che è accaduto in Portogallo dovremmo raggiungere il picco entro la fine di luglio poi vedere un calo dei contagi".

Ipotesi lockdown in autunno

La situazione sarebbe critica al punto da far ipotizzare anche un possibile nuovo lockdown in autunno. In un'intervusta a Affaritaliani.it Pregliasco ha spiegato che Omicron 5 è molto contagiosa, "più del morbillo e della varicella. Ha una grande capacita' di diffusione nonostante siamo in estate, quindi caldo, vita all'aperto e maggiore ventilazione. Inoltre, questa variante schiva la protezione da guarigione: il 9% di chi ogni giorno si infetta ha già avuto il Covid. Si replica maggiormente nelle alte vie aeree e meno nei polmoni, ma se il virus inciampa in una persona con una protezione incompleta rischia di fare danni seri". Il lockdown sarebbe comunque lo scenario meno probabile. Togliere la mascherina al chiuso secondo il virologo è stata una scelta sbagliata, e in autunno in alcuni contesti andrebbe a suo avviso reintrodotta: "Va utilizzata come gli occhiali da sole, questo è il miglior esempio che si può fare".

Ma secondo il direttore dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia, non è il momento di fare allarmismo: "Il problema non sono i concerti, lo sport, la vita sociale, la scuola, ma come il sistema Italia consente a tutti di fruirne in sicurezza. Sento timidi passi in avanti, qualcuno parla di aereazione degli ambienti , di problematica scuola. Non è molto ma è già qualcosa", ha scritto in un post su Facebook.

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