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I candidati sindaco di Napoli disertano i festeggiamenti del 25 aprile, l’attacco di Luigi De Magistris

Luigi De Magistris è l’unico candidato sindaco di Napoli presente alle celebrazioni ufficiale del 25 aprile per la Liberazione dell’Italia da nazi-fascismo. Duri attacchi agli altri candidati, ad Antonio Bassolino e Silvio Berlusconi. Una promessa: fine dell’emergenza rifiuti in sei mesi.
A cura di Alessio Viscardi
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Entra nel vivo la campagna elettorale per le elezioni comunali di Napoli 2011 e si alza anche il livello dello scontro, che coinvolge i festeggiamenti per la Liberazione il 25 aprile. A sferrare il primo colpo è il candidato sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che denuncia come nessun altro concorrente alla poltrona di Palazzo San Giacomo abbia preso parte alle celebrazioni in ricordo del giorno in cui l'Italia si liberò dal dominio nazi-fascista. Infine una promessa: Roberto Saviano, assessore del Comune di Napoli.

Luigi De Magistris, candidato sindaco di Napoli con la lista “Napoli è tua”, è stato l'unico degli aspiranti primi cittadini a prendere parte alla cerimonia ufficiale per le celebrazioni del 25 aprile. In un video, ripone una rosa rossa sulla lapide per poi rimproverare i candidati sindaco assenti. Poi se la prende con Antonio Bassolino e tesse le lodi di Pietro Ingrao. Al centro del mirino dell'ex-pm c'è la promessa di Silvio Berlusconi di liberare Napoli dai rifiuti in pochi giorni. Un impegno concreto, De Magistris lo prende con i napoletani convenuti: risolvere l'emergenza rifiuti in sei mesi “portando la differenziata al 70 per cento e senza più costruire il termovalorizzatore”.

Più problematica la promessa, in caso di vittoria a queste elezioni amministrative, di portare Roberto Saviano al Comune di Napoli come assessore. Lo scrittore, infatti, aveva già declinato la possibilità di fare politica attiva.

Ecco come descrive la sua giornata di ricordo l'ex-pm:

“Sono andato in piazza Carità, al monumento di un eroe della Resistenza, Salvo D'Acquisto. Pochi politici, poca rappresentanza istituzionale: evidentemente la Resistenza non è sentita, come si dovrebbe. Sono andato, poi, alla Masseria Pagliarone, che ricorda le Quattro giornate. Napoli nei momenti topici ha saputo resistere, combattere, lottare ed è riuscita a liberarsi dalla dittatura. Oggi deve farlo dalla malapolitica”.

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