I candidati alle elezioni del 25 settembre: tutti gli esclusi dalle liste
C'è ancora qualche ora di tempo per presentare le liste dei candidati alle elezioni del 25 settembre. I partiti, però, hanno già annunciato diversi nomi in corsa tra candidati illustri, personalità della società civile e big della politica. Ma negli ultimi giorni ha fatto più che altro discutere chi è rimasto escluso. Inizialmente se ne era parlato in relazione al Movimento Cinque Stelle e a tutti i deputati e senatori al secondo mandato che non si sono potuti ripresentare a Montecitorio o Palazzo Madama. Ma quando sono state annunciate le candidature del Partito democratico è esploso il caso. In realtà l'esclusione di alcuni volti noti è un problema che hanno dovuto affrontare tutti i partiti e che è ovviamente collegato con la riduzione del numero dei parlamentari. Da 630 a 400 deputati e da 315 a 200: in totale 345 parlamentari in meno.
Come abbiamo detto, il problema degli esclusi ha travolto in primis il Movimento Cinque Stelle. Tra i maggiori esponenti a rimanere fuori, a causa del vincolo dei due mandati ci sono Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede, Vito Crimi, Danilo Toninelli, Stefano Buffagni, Fabiana Dadone, Riccardo Fraccaro e Virginia Raggi. Questi sono solo alcuni.
Tra i candidati del Partito democratico, invece, non sono rientrati Luca Lotti, Valeria Fedeli e Giuditta Pini. Sono invece stati recuperati Stefano Ceccanti, Tommaso Nannicini, Monica Cirinnà e Alessia Morani. Le ultime due avevano inizialmente rifiutato, affermando di essere state candidate in collegi difficili, ma erano poi tornare nei loro passi. C'è poi il caso di Raffaele La Regina, costretto al passo indietro dopo il fiume di polemiche per dei vecchi post pubblicati sui social.
Il caos candidature non ha travolto solo i giallorossi. Anche Forza Italia è andata incontro a turbolenze. È rimasta fuori dai giochi l'ex candidata nella Regione Lazio, Renata Polverini: anche lei ha rifiutato "la proposta di una candidatura al Senato che sarebbe stata di pura testimonianza". Stesso discorso per Simone Baldelli e Andrea Ruggieri. Che commenta: "Mi sono stati preferiti esordienti anonimi e senza titolo".
Nel Terzo polo l'ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha lamentato "la scelta conservativa e poco coraggiosa" di Azione e Italia viva di "salvare l'attuale dirigenza senza aprirsi a rappresentanti dei territori e di persone che potessero far crescere questo nuovo soggetto". Niente candidatura anche all'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini, a cui è stato preferito un altro candidato.