video suggerito
video suggerito

I bonus fiscali valgono il 4% del Pil, i conti del report del Senato: “Perdite di gettito consistenti”

Un rapporto dell’Ufficio valutazione impatto del Senato sottolinea come “le frequenti e rilevanti deviazioni dal regime fiscale “normale” contribuiscano ad aumentare la complessità del sistema e a ridurne la trasparenza, a fronte di perdite di gettito consistenti, cioè del 4% del Pil”.
A cura di Annalisa Girardi
60 CONDIVISIONI
Immagine

Le agevolazioni fiscali – tra bonus, crediti di imposta, detrazioni e deduzioni – pesano circa il 4% del Pil. A metterlo nero su bianco è un rapporto dell'Ufficio valutazione impatto (Uvi) del Senato, che sottolinea come "le frequenti e rilevanti deviazioni dal regime fiscale "normale" contribuiscano ad aumentare la complessità del sistema e a ridurne la trasparenza, a fronte di perdite di gettito consistenti, cioè del 4% del Pil".

Il dossier sottolinea che per tax expenditures si intenda "qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta ovvero regime di favore derivante dalle norme in vigore". Secondo il rapporto del 2022 della Commissione queste sono ben 740, di cui 626 misure relative a tributi erariali e 114 relative a tributi locali. Il trend, si legge ancora, è in crescita: basti pensare che nel 2016 le tax expenditures erano 610, oltre un centinaio in meno di quelle in vigore l'anno scorso. E se le agevolazioni locali sono diminuite, quelle erariali sono aumentate del 41%.

"La perdita di gettito per le sole misure erariali quantificabili supera gli 82 miliardi, +72% rispetto al 2016", afferma il dossier. Per poi aggiungere che solo "nel 2021 sono state modificate o prorogate misure introdotte in anni precedenti con effetti negativi sul gettito superiori ai 23 miliardi" e che "si tratta sostanzialmente di spese fiscali riferibili al patrimonio edilizio e in misura minore all'agevolazione di beni strumentali".

L'Uvi non evidenzia solo un problema di quantità, ma anche di trasparenza. Infatti le informazioni sul numero di beneficiari rispetto a queste esenzioni o riduzioni sono limitate ad appena un quinto delle spese fiscali totali (il 15% in meno rispetto al 2017). "Per quasi l'80% delle misure è difficile svolgere analisi complete", si legge ancora.

Infine il documento afferma che "le spese fiscali tendono ad avere nel nostro Paese un carattere non sistemico e una natura alquanto frammentata". Un giudizio del quale il governo, che si prepara ad addentrarsi nel merito della riforma fiscale, dovrà tenere conto.

60 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views