Ci sono momenti in cui le sconfitte dell’avversario sono più importanti delle proprie: in politica succede oggi, in Forza Italia. L’analisi del voto relativa ai ballottaggi tiene banco tra Roma e Arcore, e tutto sommato Silvio Berlusconi può essere (moderatamente, molto moderatamente) soddisfatto: vittorie insperate a Perugia e Padova, ma soprattutto un dato: il Partito Democratico frena, la corsa piddina, che sembrava inarrestabile, si blocca, il Movimento 5 Stelle è vivo e vegeto e al Nord l’alleanza con la Lega mostra una certa vitalità. Insomma, l’encefalogramma del centrodestra non è piatto. Magra soddisfazione? Può darsi. Soprattutto perché arriva la “tegola” della bocciatura di Alessandro Cattaneo a scombinare ancora una volta i piani di rinnovamento del partito.
Il formattatore? Formattato! – Volto nuovo per definizione di Forza Italia, “gemellino” di Giovanni Toti, con il quale avrebbe dovuto procedere allo “scouting” di volti nuovi per il partito, il “sindaco più amato d’Italia”, Alessandro Cattaneo, viene sconfitto clamorosamente nella sua Pavia. Alfiere del rinnovamento, formattatore di Forza Italia, è stato formattato (a sorpresa) dai suoi stessi cittadini, per la gioia (ufficiosa, ovviamente) della vecchia guardia e dei sostenitori di Raffaele Fitto. “Colpa dell’astensionismo, Alessandro continuerà il suo lavoro nel partito” è il ritornello con il quale ai piani alti di Forza Italia si commenta il ko di Cattaneo. Che però, al di là delle giustificazioni, è un colpo molto duro per l’aspirante leader e per tutti gli stilnovisti di Forza Italia. Ma a proposito di Fitto.
Se Silvio piange, Raffaele e Mara non ridono – Il risultato negativo di Bari, con il trionfo del centrosinistra, e la debacle di Forza Italia in provincia di Salerno, feudo di Mara Carfagna, non consentono ai fittiani di cantare vittoria. Non solo: Raffaele, questa mattina, ha anche annunciato di rinunciare all’incontro pubblico di venerdì prossimo, 13 giugno, a Napoli al quartiere Sanità. Una manifestazione fissata per lo stesso giorno in cui a Napoli ci sarà Giovanni Toti, per un’iniziativa politica insieme al coordinatore regionale campano Domenico De Siano, esponente “pascaliano” del partito.
Fitto rinuncia al braccio di ferro con Toti a Napoli: “Gli elettori ci chiedono unità” – "Con un tweet – spiega Fitto – avevo da tempo annunciato la mia presenza a Napoli il 13 giugno per ringraziare gli elettori, e casualmente il giorno dopo mi sono ritrovato sui giornali la convocazione di un'altra iniziativa politica del mio partito, senza che in nessun modo fossi coinvolto e informato. E devo dire che ci vuole una certa fantasia, da parte del gruppo dirigente campano e non solo, per organizzare a Napoli una manifestazione post-europee, omettendo di invitare il capolista nonché il candidato più votato…”.
“Dinanzi a ciò a- aggiunge Fitto – che dovrei fare? Alimentare una gara sterile di bandiere e presenze, o rivendicare la mia precedente convocazione? Mi sottraggo a una logica di questo tipo. I problemi che dobbiamo affrontare sono altri: purtroppo molto più seri. Lo hanno dimostrato anche i ballottaggi di ieri, con risultati meno negativi ma ancora non soddisfacenti, tranne alcune positive eccezioni da cui dobbiamo ripartire (cito ad esempio Foggia, Teramo, Padova, Perugia, Potenza)”.
“Quindi – conclude Fitto – ancora una volta, farò prevalere il lavoro per l'unità e il mio senso di responsabilità. E di conseguenza ho deciso di annullare la mia manifestazione. Gli elettori ci chiedono unità, un nuovo programma, e un forte rinnovamento organizzativo. L'altro ieri ho positivamente salutato le dichiarazioni del presidente Berlusconi in sintonia con quanto vado sostenendo da tempo. Lavoriamo su questo binario di serietà”. Dall’entourage dell’ex presidente della Regione Puglia trapela che non c’è alcuna vena polemica nei confronti di Silvio Berlusconi e che Fitto “non vuole cadere nelle provocazioni”.
Forza Italia al Sud: chi comanda? – Svolgere la manifestazione in contemporanea con quella di Giovanni Toti, nella stessa città e alla stessa ora, avrebbe scatenato la conta dei presenti e la corsa a chi riempie più autobus, ma Raffaele Fitto avrebbe dato l’impressione di andare “contro” il suo stesso partito. Ha preferito evitare lo scontro, ma la partita per il controllo di Forza Italia è appena iniziata. Soprattutto al Sud…