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I 49 migranti salvati da Emergency domani ad Ancona dopo 5 giorni di navigazione con le onde alte

La nave di Emergency, la Life Support, ha salvato il 12 novembre 49 migranti. Le autorità hanno assegnato all’ong il porto di Ancona per sbarcare i naufraghi: “Le condizioni meteo non sono favorevoli, vento e mare causano disturbo alla navigazione e malessere alle persone soccorse”, fanno sapere dalla ong.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ci sono voluti ben cinque giorni di navigazioni per portare a terra 49 migranti salvati in acque internazionale in zona Sar maltese, nel Mediterraneo centrale: i naufraghi arriveranno domani, domenica 17 novembre, intorno alle 14, al porto di Ancona, dopo essere stati soccorsi il 12 novembre dalla Life Support di Emergency.

"Dopo il soccorso le autorità italiane ci hanno assegnato per lo sbarco dei naufraghi il porto di Ancona che dista cinque giorni di navigazione dalla zona dell'intervento", ha detto Domenico Pugliese, comandante della Life Support. "Le condizioni meteo non sono favorevoli, vento e mare causano disturbo alla navigazione e malessere alle persone soccorse. A maggior ragione lo staff di Emergency continua a prendersi cura dei 49 naufraghi a bordo che stanno presentando in particolar modo sintomi da mal di mare".

"È la quinta volta – prosegue il comandante – che ci viene assegnato un porto di sbarco nel nord del mare Adriatico, molto distante dal luogo dove è avvenuto il soccorso: questo ci obbliga a restare lontani dalla zona operativa nel Mediterraneo centrale per più di una settimana. Le navi da ricerca e soccorso dovrebbero essere in grado di rimanere dove c'è bisogno di loro, invece che passare così tanto tempo per raggiungere porti distanti".

I 49 naufraghi, di cui 6 donne e minori non accompagnati, sono partiti da Al-Zawiya in Libia e provengono da Siria, Egitto e Bangladesh, "paesi vittime di violenze, insicurezza politica, povertà e disastri naturali aggravati dalla crisi climatica". "Da una prima valutazione effettuata subito dopo il salvataggio – ha spiegato Elena Mari, dottoressa a bordo della Life Support – le persone presentavano disidratazione, mal di mare e lesioni cutanee. Durante le visite realizzate nei successivi giorni di navigazione è emerso che tre delle persone soccorse sono diabetiche. Ovviamente fino a quando non arriveremo ad Ancona continueremo a prenderci cura di tutti i naufraghi". La Life Support, che opera nel Mediterraneo centrale da dicembre 2022, completerà la sua 26esima missione con lo sbarco ad Ancona. Finora la nave di Emergency ha soccorso 2.342 persone, ma avrebbe potuto salvarne molte di più, se le norme italiane non l'avessero ostacolata.

L'allarme di Emergency: "Molti respingimenti"

"La Life Support ha notato un'intensa presenza della cosiddetta Guardia costiera Libica nell'area operativa e dal ponte di comando sono state avvistate diverse piccole imbarcazioni vuote. Questo induce a pensare che ci siano stati diversi respingimenti verso la Libia, paese che non puo' considerarsi sicuro a causa dei conflitti interni e delle numerose violazioni dei diritti umani documentate da tanti organi internazionali", ha fatto sapere ancora l'ong.

"In questo quadro già critico", aggiunge l'associazione, "preoccupano le notizie di emendamenti per sottrarre la competenza sulla convalida dei trattenimenti dei richiedenti asilo alle sezioni specializzate in immigrazione dei tribunali civili o per secretare gli appalti di forniture e servizi per mezzi e materiali ceduti a Paesi terzi per il controllo dei flussi che in pratica significa non sapere più niente delle motovedette che cediamo a Libia o Tunisia".

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