Hu Jintao in visita da Obama: sui diritti umani poca chiarezza
Storie di relazioni internazionali e di difficile democrazia. La visita negli Stati Uniti del leader cinese Hu Jintao rappresenta per Obama un importante e delicato momento di confronto con un paese che, oggi, può vantarsi di essere la seconda economia del mondo. Il presidente americano sa che la Cina è un interlocutore con cui bisogna per forza fare i conti ed ha accolto Hu nel migliore dei modi, facendo ricorso a tutto il protocollo che una visita del genere richiede. A seguito del confronto con il leader cinese, Obama s’è mostrato molto soddisfatto:
Le discussioni con il presidente cinese Hu Jintao sono state eccellenti. Con la visita di Stato di Hu Jintao alla Casa Bianca, oggi, possiamo gettare le basi della cooperazione tra Usa e Cina per i prossimi 30 anni.
Meno soddisfatti, però, alcuni contestatori che fuori dalla Casa Bianca urlavano a gran voce insulti come “Hu bugiardo”, “Hu assassino”, “vergogna”, ricordando le discutibili politiche cinesi nel campo dei diritti umani. Ed è proprio sui diritti umani che Obama ha avuto qualcosa da eccepire, pur mantenendo tutta la cordialità del caso. E non sarebbe potuto essere altrimenti dato che la persona che ha vinto il Nobel per la pace dopo di lui, Liu Xiaobo Nobel per la pace 2010, è considerata “un dissidente” dal Governo cinese ed è ancora agli arresti. Per Obama il rispetto dei valori fondamentali, tra cui libertà di parola e libertà di religione, porterebbe alla Cina ancora più prosperità e successo. Il presidente americano ha caldeggiato anche la necessità di un dialogo tra Pechino e il Dalai Lama, per tutelare l'identità culturale e religiosa del popolo tibetano.
Sentitosi un po’ pressato dalle dichiarazioni di Obama e dalle domande della stampa, Hu ha cercato inizialmente di affrontare l’argomento in maniera piuttosto vaga. Poi però ha affermato:
Quello dei diritti umani e' un tema ‘molto sentito dalla Cina, che ha fatto enormi progressi al riguardo, ma questi diritti vanno visti alla luce delle circostanze nazionali. Siamo ancora un paese in via di sviluppo, con una popolazione immensa, con grandi sfide sociali ed economiche da affrontare. Possiamo fare di più per i diritti umani, e continueremo nei nostri sforzi.
Oggi, Hu Jintao incontrerà anche la delegazione democratica e quella repubblicana, e c’è la reale possibilità che si possano vivere momenti di tensione, considerando che il presidente del Senato Harry Reid, ha definito il leader cinese un dittatore.