“Ho votato Grasso, pronto a dimettermi”, il senatore M5S si sfoga su Facebook
"Se si cercano i colpevoli di ‘alto tradimento ai principi del M5S', ecco, uno l'avete trovato". A parlare è Giuseppe Vacciano, senatore del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che esce allo scoperto, dichiarando di aver votato per Pietro Grasso alla presidenza del Senato. "Nella mia vita – scrive su Facebook – non ho mai nascosto la mano dopo aver tirato il sasso e non inizierò a farlo ora per convenienza personale o di immagine. Ne' vorrei che scelte personali dettate esclusivamente dalla mia coscienza e dagli eventi vissuti sabato pomeriggio portassero danno o sospetti (completamente infondati) su quella parte maggioritaria di cittadini senatori che ha votato nel ballottaggio di ieri scheda bianca o nulla". Vacciano giudica la sua una scelta di coscienza: "Di fronte al rischio di vedere nuovamente una persona come quella proposta dal PdL quale seconda carica dello Stato (non credo che i cittadini italiani meritino una cosa del genere…), pure con mille dubbi e consapevole che tra PD e PDL non esiste il “meno peggio”, ho votato Grasso, non potendo più votare per l'unico candidato al quale avrei affidato quell'incarico: Luis Alberto Orellana. A volte seguire la propria coscienza porta a delle scelte ed io, liberamente, ho deciso di farne una".
Ieri Beppe Grillo ha chiesto apertamente ai suoi di "trarre le dovute conseguenze" dall'aver votato diversamente da quanto stabilito dal gruppo parlamentare. E Vacciano replica così: "Nessuno mi ha fatto "proposte", "offerte" o tentato di "comprare" il mio voto. Nessuno, se non me stesso e la mia coscienza, è responsabile della mia scelta; nel mio futuro, se non sarà tra i cittadini del M5S, non ci saranno "gruppi misti" o gruppi di altri colori. La parola su cui si deve decidere è dimissioni sì o no; quello che sto scrivendo non mi è stato imposto da nessuno, tanto meno da Beppe Grillo che ho sempre stimato, ma che come ogni cittadino, nella mia ottica conta sempre uno. Anche in questo, devo rispondere alla mia coscienza, come ho fatto nell'urna".