“Ho provato a dare cazzotti, non l’ho colpito”: la versione del leghista Iezzi sull’aggressione a Donno

La versione del leghista Iezzi sulla scazzottata alla Camera, in cui è rimasto coinvolto il deputato M5s Leonardo Donno: “Ho provato a dare cazzotti, ma non l’ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il deputato leghista Igor Iezzi a La Zanzara smentisce la versione di Leonardo Donno, che ha raccontato di essere rimasto coinvolto in una scazzottata in Aula alla Camera, per aver tentato di protestare contro l'autonomia differenziata, porgendo un tricolore al ministro Calderoli: "Ho provato a dare cazzotti, ma non l’ho colpito. Donno ha tentato di aggredire Calderoli e ho reagito. Io mi allontano e lui dopo cade come una pera. Andrebbe condannata la sua sceneggiata. Pentirsi? È una reazione non giustificata ma causata da un motivo".

È stato necessario l'intervento dei medici, che hanno poi condotto Leonardo Donno fuori dall'Aula in carrozzina, perché si era sentito male. "Fortunatamente sto bene. Mi sono spaventato", ha raccontato il parlamentare M5s. "Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone, Candiani. Poi sono arrivati tanti altri, i commessi….io sono crollato, sentivo male al petto e facevo fatica a respirare. Di sicuro mi sono spaventato ma per fortuna ora sto bene, mi hanno fatto un elettrocardiogramma e sto bene". Poco prima delle botte proprio Donno si era avvicinato al ministro delle Autonomie, Roberto Calderoli per consegnargli una bandiera tricolore, vista la contrarietà alla riforma sull'Autonomia che, secondo le opposizioni, rischia di dividere il Paese. "Ma non c'era nessuna violenza da parte mia – ha spiegato – tant'è che il ministro ha solo indietreggiato".

Ma secondo il Carroccio sarebbe stato Donno a scagliarsi contro il ministro Calderoli: "Contrariamente a quanto riferito da alcuni mezzi di informazione e da alcuni esponenti del Movimento 5 stelle, è il deputato Donno del M5s ad aver aggredito il ministro Calderoli", si legge in una nota della Lega, sottolineando che "il parapiglia generatosi è la conseguenza del comportamento fortemente provocatorio del deputato Donno".

"Il video – si legge ancora – dimostra come si sono svolti realmente i fatti". Il deputato leghista Igor Iezzi insiste: "Cazzotto? Ho provato a darlo ma dal video si vede che non l'ho colpito. Donno ha provato ad aggredire il ministro Calderoli, se gli avesse dato solo la bandiera non sarebbero intervenuti i commessi. Io ho avuto la mia reazione, ma si vede dai video, Donno cade come una pera dieci secondi dopo che io mi sono allontanato".

"Non c’è stata violenza fisica – prosegue Iezzi – io verrò espulso dall’Aula, Donno anche ma andrebbe condannata la sua sceneggiata. Mi auguro che gli vengano dati giorni in più d’espulsione per questa sceneggata. Daspo per quanto successo? Quanto dovrebbe durare il daspo per uno che aggredisce un ministro?". Il deputato leghista insomma non pensa di dover delle scuse al collega del M5s: "Pentimento? Non l’ho colpito, è una reazione non giustificata ma causata da un motivo".

I deputati Fdi si difendono

"Donno commediante: non lo ho toccato e le immagini parlano. Oltraggioso rivestire con un tricolore forzatamente un ministro della Repubblica. Quella alla fine era una sceneggiata della migliore specie. Non solo non l'ho toccato, ma nel resto dell'azione mi sono allontanato e messo seduto per non alimentare quella che era un evidente tentativo per sospendere i lavori. Donno la smetta di dire bugie e si vergogni", ha dichiarato il deputato di Fratelli d'Italia Federico Mollicone.

"C'è stata una provocazione da parte di Donno che è sceso tra i banchi col tricolore per andare incontro a un uomo di 75 anni e ministro, Calderoli. E' stato un gesto di mancanza di rispetto e questo ha comportato una sorta di parapiglia. Io d'istinto ho visto la scena e sono sceso dai banchi per cercare di dividere le persone. Per fortuna ci sono i video, si vede chiaramente che ci sono tutti i commessi davanti e io cerco di dividere", ha detto Vincenzo Amich, deputato di Fdi, raccontando la sua versione dei fatti. "Per fortuna ci sono le immagini, io credo che Donno non sia stato minimamente toccato perché aveva tutte le persone davanti a lui", ha aggiunto. "Magari nel parapiglia, nel dividerlo, ha percepito dei colpi ma io non ho dato assolutamente calci o pugni a Donno", ha assicurato. "Io sono sceso dai banchi per cercare di sedare la situazione".

"Il collega Donno evidentemente nel caos ha sbagliato persona. Dalle immagini si vede benissimo che mi sono avvicinato al parapiglia solo per togliere la bandiera che provocatoriamente lo stesso Donno voleva dare al ministro Calderoli. La mia posizione, dai video che circolano, è talmente lontana dal deputato 5stelle da non poter permettere alcuna aggressione", ha detto Gimmi Cangiano, deputato di Fratelli d'Italia, anche lui accusato da Leonardo Donno.

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