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Gusmeroli (Lega): “La riforma del catasto porta alla patrimoniale, far cadere Draghi così è folle”

Il deputato del Carroccio, ai microfoni di Fanpage.it, si dice convinto che la riforma del catasto farà aumentare le tasse anche sulla prima casa.
A cura di Giacomo Andreoli
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«Mettiamo da parte le ideologie e guardiamo al testo: così come è stata formulata la riforma del catasto porta alla patrimoniale. Ed è folle legare la sussistenza del governo Draghi a questa materia». Il deputato della Lega Alberto Gusmeroli spiega così ai microfoni di Fanpage.it il "no" del Carroccio alla revisione delle rendite catastali nella legge delega sul fisco. Ieri in Commissione Finanze della Camera è stato tra i 22 che ha votato per sopprimere parte della riforma promossa dal suo stesso governo. L'emendamento non è passato per un solo voto, di un esponente di Noi con l'Italia, che si è accodato al centrosinistra (PD, M5s, Italia Viva e LeU).

On. Gusmeroli, il deputato Alessandro Colucci è stato decisivo. In teoria fa parte del centrodestra. Vi ha dato fastidio?

Probabilmente alcuni non hanno capito l'importanza di questo voto. Ma il mal di pancia sono stati tanti, anche nel Movimento 5 stelle. Il sottosegretario all'Economia Cecilia Guerra ha esordito dicendo che il governo non vuole nessuna modifica sulla riforma del catasto e che se veniva votato lo stralcio il governo andava a casa. Questo vuol dire che si tratta di una mina sulla casa.

Il governo dice che vuole più trasparenza per scovare gli "immobili fantasma" e nessuna nuova tassa. C‘è anche un passaggio nel testo. Quindi perché avete paura?

Noi abbiamo presentato un emendamento che sgomberava il campo dalla questione delle case fantasma e delle microzone, quindi sul fatto che in alcune città ci sono case accatastate a valore basso in centro. Se c'è gente che ha la casa non accatastata è giusto farlo, così se è abusiva è giusto regolarizzarla. Quello che volevamo eliminare era il legame tra catasto e prezzo di mercato. Questo al 99% è sempre superiore alla rendita catastale e c'è anche uno studio di Repubblica che lo dimostra. Ne emerge che sia in centro che in periferia c'è un aumento di valore, sulla base imponibile. Quindi sostanzialmente, considerando che il catasto incide sull'Imu, le compravendite e l'Isee, vuol dire che diventerà più difficile ad esempio comprare la prima casa per i giovani. Le imposte di registro e l'Iva, infatti, saliranno. Ma cresceranno anche i costi dell'asilo, della mensa scolastica, dello scuolabus.

Ma nella riforma si dice chiaramente che le informazioni rilevate dal Fisco non devono essere usate "per la determinazione della base imponibile dei tributi" e per "finalità fiscali".

Non basta, nel momento in cui vai a rivedere le rendite catastali degli immobili qualsiasi nuovo governo può applicare la riforma per aumentare la tassazione. E può farlo da subito, non dal 2026 entro cui va completata la nuova mappatura degli immobili. Anche il governo Renzi voleva fare una riforma del genere, ma poi evidentemente si resero conto che non era il caso. Se si guarda alle questioni tecniche, lasciando da parte le ideologie, il problema è evidente. Invece a me qui sembra che le ideologie prevalgano e che si vada verso la patrimoniale. Anche perché si parla di una delega fiscale e anche la Commissione europea ha chiesto di spostare la tassazione dal reddito al capitale.

C'è da dire, però, che il sistema attuale si basa su rendite degli immobili pari a valori dei canoni ottenibili negli anni Ottanta. Nel frattempo ci sono immobili che hanno acquisito valore perché si trovano in zone riqualificate, mentre alcune case in centro hanno un valore più basso di alcune in periferia.

Già ora i comuni possono riclassificare gli edifici, creando delle micro-zone e aumentando il valore. Il nostro emendamento rafforzava questa attività prevista da una legge del 2004. Con questa riforma, invece, non si fa equità: legare il valore catastale al prezzo di mercato vuol dire far decollare i valori e quindi la tassazione.

Perché è stata legata la sussistenza del governo a questo voto?

Non lo so, mi sembra una follia. La volontà è quella di fare la patrimoniale, colpendo anche la prima casa. Per questo dico ai cittadini: attenzione, se nel 2023 voterete il centrosinistra avrete dei problemi. In ogni caso il nostro segretario Salvini ha chiesto un incontro con il premier Draghi: serve chiarezza.

E cosa risponde al ministro Brunetta, che ha definito il voto in commissione del centrodestra e di Forza Italia "incomprensibile"?

Quello che ha detto non ci sorprende. A differenza della Lega che non ha partecipato al voto sulla delega fiscale in Consiglio dei ministri, Brunetta è stato favorevole. Anche lui però ha ricevuto la delega fiscale mezz'ora prima del cdm, quindi non so quanto abbia potuto leggerla attentamente. Comunque Forza Italia ha fatto bene a smentirlo e votare con noi.

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