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Guglielmo Epifani, il mediatore, è il nuovo segretario del Pd

Dall’Assemblea Nazionale del Partito Democratico via libera all’ex segretario generale della Cgil: guiderà il partito fino al Congresso. E dovrà mediare fra le tante anime di un partito ancora alla ricerca della sua identità.
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"Ringrazio tutti coloro che hanno sottoscritto la richiesta della mia candidatura. Non ho cercato questo incarico, di fronte ad una sollecitazione non potevo e non intendevo sottrarmi alla richiesta, non potevo non dare una mano". Con queste parole Guglielmo Epifani questa mattina ha manifestato la sua disponibilità a guidare il Partito Democratico fino al prossimo Congresso. E la ratifica è arrivata puntuale con i voti dei delegati all'Assemblea Nazionale, dopo un lungo dibattito con qualche accenno critico sulla gestione delle ultime settimane, ma con un quasi unanime sostegno all'ex segretario generale della Cgil. Del resto, Epifani era l'unico candidato "formale", dopo che nelle ultime settimane erano circolati i nomi di Gianni Cuperlo, Vasco Errani e Renato Soru, tutti probabilmente giudicati "troppo compromessi" con il vecchio gruppo dirigente.

Guglielmo Epifani, 63enne deputato alla sua prima legislatura, viene invece da una lunga militanza nel sindacato, prima come vice di Sergio Cofferati, poi come segretario generale della Cgil dal 2002 al 2010 (prima di lasciare la guida a Susanna Camusso). Ma ancora prima Epifani ha militato nel PSI, cosa che lo rende il primo ex socialista a guidare direttamente il Partito Democratico. Una nomina che arriva nel momento più delicato della storia recente del Pd, con la "non vittoria" alle elezioni politiche, il caos durante la scelta del Presidente della Repubblica ed il conseguente appoggio al Governo Letta, l'esecutivo delle larghe intese o dell'inciucio con il Popolo della Libertà, a seconda dei punti di vista. In mezzo le dimissioni di Bersani e della sua segreteria ed il richiamo ad un Congresso mai così necessario per dirimere il "futuro" del Pd.

Ed è proprio sulla capacità di tenere insieme le diverse anime e traghettarle all'appuntamento congressuale che si misurerà l'operato di Guglielmo Epifani. Il quale dovrà gestire una fase decisamente complessa, con l'appoggio al Governo Letta da conciliare con i necessari distinguo su temi sensibili alla base democratica. Dalla questione della cittadinanza alla revisione dell'Imu, dalla riforma della legge elettorale alla diminuzione del carico fiscale, dalla grande questione del lavoro alla riduzione dei costi della politica: sono infatti tanti i punti sui quali è enorme la distanza fra le componenti della maggioranza che sostiene Enrico Letta. Senza dimenticare la resa dei conti interna, fra "l'apparato" e le nuove leve, con l'asse Renzi – Barca (ove mai si concretizzasse) che potrebbe davvero cambiare gli equilibri interni (e magari avere ripercussioni anche sulla stabilità del Governo Letta).

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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