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Guerra in Ucraina

Guerra in Ucraina, niente Super Green Pass per i profughi che arrivano in Italia: faranno il tampone

Il sottosegretario alla Salute Sileri dice che i profughi ucraini che arriveranno in Italia non saranno sottoposti all’obbligo di Super Green Pass: “Quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Non si sa ancora quanti saranno i profughi ucraini in fuga dalla guerra che arriveranno in Italia. La ministra dell'Interno Lamorgese ha detto che è difficile stabilire adesso il numero degli ingressi nel nostro Paese. Ma si parla in tutto di 7-8 milioni di persone che si rifugeranno in diversi Stati europei, anche se la pressione maggiore la avranno i Paesi che sono immediatamente confinanti con l'Ucraina.

Il sottosegretario alla Salute Sileri ha fatto sapere che non sarà richiesto il Green Pass ai profughi: "Lo status di rifugiato consente l'accesso alla nostra sanità, oggi o domani uscirà la circolare nostro ministero, verranno fatte tutte le procedure, compreso il tampone per chi arriva e verrà offerta loro la possibilità di vaccinazione", ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora.

"Lo status di rifugiato – ha aggiunto Sileri – non prevede l'obbligo del Super Green Pass, è chiaro che noi offriremo la vaccinazione, ma quello che serve alle persone che giungono da noi ora è un abbraccio". Per quanto riguarda l'utilizzo dei mezzi pubblici, per i rifugiati "si procederà a un controllo mediante tampone". Il direttore generale dell'Oms ha detto che c'è il rischio dell'aumento della circolazione del Covid a causa della crisi ucraina, ma secondo Sileri "L'aumento può avvenire ovunque dove c'è un assembramento. Ora però questa è davvero la preoccupazione minore".

La questione però non è di poco conto. Come ha sottolineato la Fondazione Gimbe infatti in Ucraina il 63,8% della popolazione non ha ricevuto neanche una dose di vaccino anti Covid: "Il dato ucraino – commenta il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta – non deve essere sottovalutato, considerata la drammatica situazione che poterà nelle prossime settimane migliaia di profughi nel nostro Paese: i piani di accoglienza del governo per accogliere i civili in fuga dovranno necessariamente includere la vaccinazione di anziani e fragili provenienti dalle zone di guerra, evitando diseguaglianze tra le regioni. A tal proposito, occorrerà eventualmente rivalutare l'entità delle donazioni di vaccini a mRNA a Paesi in difficoltà, considerata la necessità di estendere la campagna vaccinale ai profughi di guerra".

Via la mascherina al chiuso da metà aprile

La mascherina all'aperto non è più obbligatoria, mentre l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione nei luoghi chiusi verrà eliminato il mese prossimo: "Penso che intorno a Pasqua, a metà aprile – ha detto a Rai Radio1 Sileri – si potrà togliere". 

Il governo valuta anche una rimodulazione del super Green Pass in maniera graduale, "non dal primo aprile ma nel mese di aprile, con una progressività soprattutto sul lavoro, dove valuterei attentamente un'abolizione prima rispetto al resto", ha aggiunto Sileri. "La prima cosa da fare è togliere la distanza tra le persone, tornando usufruire della capienza normale allo stadio o in ufficio e lasciando però la mascherina al chiuso".

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