Guerra in Ucraina, Camera chiede al governo di aumentare le spese militari al 2 per cento del Pil
L'Aula della Camera ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno al decreto Ucraina, proposto dalla Lega, che impegna il governo ad avviare l'incremento delle spese militari verso il traguardo del 2 per cento del Prodotto interno lordo. I voti favorevoli sono stati 391 su 421 presenti, 19 i no (Alternativa ha votato contro). Il testo è stato sottoscritto da deputati di Pd, FI, Iv, M5s e FdI.
Nell'odg si legge che l'esecutivo dovrà "avviare l'incremento delle spese per la Difesa verso il traguardo del 2 per cento del Pil, dando concretezza a quanto affermato alla Camera dal Presidente del Consiglio il 1 marzo scorso e predisponendo un sentiero di aumento stabile nel tempo, che garantisca al Paese una capacità di deterrenza e protezione, a tutela degli interessi nazionali, anche dal punto di vista della sicurezza degli approvvigionamenti energetici".
Il testo ha ottenuto il parere favorevole del governo, che è impegnato "nell'immediato, ad incrementare alla prima occasione utile il Fondo per le esigenze di difesa nazionale". La Lega ne ha comunque chiesto la votazione "che è particolarmente importante per il settore della difesa", ha detto il deputato Roberto Ferrari.
Secondo l'Osservatorio per le spese militari Milex questo significherebbe, citando le cifre fornite dal ministro della Difesa Guerini, passare dai circa 25 miliardi l'anno attuali (68 milioni al giorni) ad almeno 38 miliardi l'anno (104 milioni al giorno). Tutto questo senza considerare che la spesa militare negli ultimi anni è già aumentata. Come ha fatto notare l'Osservatorio Milex a Fanpage.it "Stiamo già assistendo negli ultimi anni a una crescita della spesa militare italiana", e "la Nato spende già 18 volte di più in spese miliari rispetto alla Russia. Davvero abbiamo bisogno di spendere di più, per mantenere un confronto tra due blocchi, anche nell'ottica di una nuova Guerra Fredda?"