Guerra, Draghi: “L’Ucraina si deve difendere, sanzioni e invio di armi servono a questo”
"L’Italia cerca la pace, fin dall’inizio". Ci tiene a sottolinearlo subito Mario Draghi, nella sua replica alla Camera dopo gli interventi dei parlamentari. "Ma per mettersi seduti e cominciare a delineare un piano di pace, bisogna che la parte che sta continuando la guerra e cercando posizioni di vantaggio lo voglia". E insiste: "La posizione dell’altra parte è ‘no, siete venuti a casa mia', ed evidentemente sono posizioni inconciliabili".
Il presidente del Consiglio sottolinea anche la validità delle sanzioni imposte nei confronti della Russia, spesso al centro della polemica: "Sono efficaci, ripeto quello che tutte le organizzazioni internazionali ci dicono – spiega – La sensazione dai dati è che diventeranno ancora più efficaci questa estate. Tutti i segnali che arrivano dalla Russia danno l'evidenza che questo sta succedendo".
Poi torna alla guerra: "C'è una fondamentale differenza fra due punti di vista – spiega – Uno è il mio, l'Ucraina si deve difendere e le sanzioni e l'invio di armi servono a questo". L'altro punto di vista "è diverso – continua – l'Ucraina non si deve difendere, non dobbiamo mandare sanzioni e armi, perché la Russia è troppo forte, lasciamo che l'Ucraina si sottometta, ma cosa vogliono questi…". Poi chiarisce ancora, con tono fermo: "La colpa è della Russia che ha dichiarato guerra all’Ucraina".
Draghi ringrazia più volte per il sostegno ricevuto: "È stato molto unito e l’unità è essenziale in questi momenti, perché le decisioni da prendere sono molto difficili. Riguardano la guerra e anche la nostra situazione sociale interna – spiega – Alcune di queste decisioni, sono importanti, complesse, profonde. Hanno risvolti morali molto complicati". Perciò "il vostro sostegno è fondamentale e vi ringrazio".