Guerini: “L’Italia ha bisogno di un esercito più efficiente per aiutare la Nato”
Il governo Draghi vuole un esercito più moderno ed efficace per aiutare la Nato. Lo conferma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. L'esponente del Partito democratico, in audizione sul Trattato Italia-Francia alla commissione Affari esteri della Camera, spiega che la guerra in Ucraina "ispira una riflessione sull'opportunità di dotare il nostro Paese di uno strumento militare ancora più moderno, efficiente e addestrato". Secondo Guerini, quindi, il nostro esercito deve essere "pienamente in grado di aiutare la politica di deterrenza della Nato, sempre all'interno di un'ottica di carattere europeo".
Per il ministro, che ha recentemente promosso una riforma delle Forze armate in via di approvazione in Parlamento, questo consente all'Italia di "porsi in maniera più credibile e risoluta a tutela e difesa dei principi fondanti dell'Unione europea". Guerini ha quindi spiegato che l'Italia, così come la Francia, sta fornendo supporto congiunto all'Ucraina per la difesa del suo territorio e della sua popolazione dall'attacco russo e i due Paesi "condividono l'impegno nel trovare spazi di negoziazione che salvaguardino l'integrità territoriale ucraina".
Quanto al Trattato di cooperazione Italia-Francia siglato a Roma lo scorso 26 novembre scorso, per il ministro sarebbe auspicabile ripetere in un futuro prossimo analoga intesa con la Germania, "con la quale appaiono evidentissime potenzialità di sinergia innanzitutto nel settore industriale", e con la Spagna, "con la quale condividiamo una storica e inderogabile attenzione nei confronti del sistema Mediterraneo". Guerini è convinto quindi che una serie di trattati di questo tipo possano fare da "veri e propri propulsori" del processo di integrazione per arrivare a una Europa "più forte e strutturata, anche nel settore della Difesa". Il Trattato Italia-Francia, infatti, per il ministro favorisce collaborazione tra gli eserciti di Italia e Francia e così possono fare i prossimi.
Il titolare della Difesa ha poi aggiornato i parlamentari sullo stato delle missioni militari italiane all'estero, chiarendo che quella in Mali è chiusa, con i militari tutti rientrati, mentre rimane l'impegno dei nostri soldati nel Sahel. "Il focus in quei territori – sottolinea Guerini – rimane per la strategicità della regione per il terrorismo, il traffico di esseri umani e la tutela di una presenza in un quadrante che altrimenti sarebbe occupato da altri attori".