Gubitosa (M5s) a Fanpage: “Tra Conte e Grillo nessuno scontro, Assemblea costituente fa paura alla destra”
In vista dell'Assemblea costituente annunciata dal presidente Conte per il prossimo autunno per rilanciare il Movimento Cinque Stelle, circolano voci di fuoriuscite dal Movimento, che sarebbero dovute a dissidi e divergenza di opinioni rispetto alla strada che il leader Conte ha tracciato. Una strada che è sembrata subito in salita, dopo le perplessità iniziali sollevate dal Garante Beppe Grillo. Tra i principali nodi da sciogliere ci sono sicuramente due questioni sempre attuali nel dibattito che riguarda il futuro del M5s, ovvero la questione del terzo mandato e quella delle alleanze con le altre forze progressiste, e in particolare con il Pd.
Qualche settimana fa il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, ha avuto da ridire sulla scelta dello strumento dell'Assemblea costituente, e sul metodo, e lo ha fatto presente in una lettera indirizzata a Conte, a cui l'ex premier ha risposto a sua volta con una lunga missiva.
Per Conte il rinnovamento del Movimento – che "non sarà mai un partito" – passa da una rivoluzione profonda, in grado di arginare la crisi di consenso. Si prospetta un cambiamento radicale per il M5s: un passaggio dalla democrazia diretta – quella di Grillo e Casaleggio, con i vertici che decidono preventivamente i temi su cui chiamare la base a votare – alla democrazia partecipativa, dove l'intero processo decisionale viene gestito da tutta la comunità del M5s, cioè da tutti gli iscritti, dagli elettori e dai simpatizzanti, con l'aiuto di un gruppo di esperti indipendenti, specializzati nella gestione di processi deliberativi complessi.
I partecipanti all'Assemblea costituente, "non si limiteranno soltanto a esprimere il loro voto su quesiti decisi e posti dall'alto, ma saranno essi stessi a indicare temi e progetti da discutere, originando un moto ‘dal basso' che poi condurrà, attraverso approfondite istruttorie, alle deliberazioni finali rimesse agli iscritti, in modo da definire i nuovi obiettivi strategici del Movimento", ha spiegato Conte, illustrando le regole del nuovo percorso appena avviato. L'ex premier ha assicurato comunque che Grillo, in quanto Garante, non sarà mai privato "della libertà di esprimere le proprie idee".
Ieri in un retroscena sul Giornale si raccontava di un imminente fuga di otto esponenti del M5s, a seguito delle frizioni tra Grillo e Conte delle ultime settimane, tensioni testimoniate anche dalla lettera che 11 ex parlamentari Cinque Stelle hanno inviato all'ex premier, a cui viene data la colpa del "tracollo" del Movimento.
Nell'articolo del Giornale si parla esplicitamente di malumori all'interno del Movimento in generale e a Palazzo Madama soprattutto. Sul quotidiano si fanno anche nomi e cognomi, ricordando che recentemente il senatore Antonio Trevisi ha lasciato i pentastellati per entrare in Forza Italia, in polemica con l'attuale gruppo dirigente. Anche il vice presidente del M5s Michele Gubitosa, al suo secondo mandato, da sempre molto vicino a Conte, viene considerato tra quelli prossimi allo strappo. Ma il diretto interessato ha già smentito convintamente.
In un'intervista a Fanpage.it il vice presidente del Movimento 5 Stelle Gubitosa ha anche detto che le tensioni tra Grillo e Conte sull'Assemblea costituente sono ormai acqua passata: "Ad oggi non ho elementi per definire i rapporti tra Grillo e Conte cattivi".
Onorevole, qualcuno ieri ha messo in giro una sua vecchia foto con Berlusconi a Palazzo Grazioli, e ha ipotizzato un "ritorno di fiamma". Chi è che la vuole male?
Smentisco categoricamente le ricostruzioni fatte da organi di stampa, in merito a un mio avvicinamento a Forza Italia. Chi ha diffuso queste indiscrezioni evidentemente non mi conosce per niente, perché la mia storia imprenditoriale, lunga 25 anni, parla chiaro. Io sono una persona leale e corretta, non abbandono mai un progetto a metà percorso. Non ho mai frequentato Forza Italia, non ho mai avuto intenzione di entrarci. Non è la prima volta che vengono messe in giro foto che ritraggono me e Silvio Berlusconi insieme. I rapporti con Berlusconi, come ho già avuto modo di chiarire in passato, sono stati degli scambi di opinione calcistica, risalenti al periodo in cui ero presidente dell'Avellino Calcio in serie B.
Ci sarebbero addirittura, sempre secondo i retroscena, almeno 8 parlamentari pentastellati pronti a fare le valigie. Smentisce anche questo?
Smentisco che ci sia una scissione in corso. Questo gruppo parlamentare, a differenza del gruppo del M5s della scorsa legislatura, è molto più coeso e compatto. Basti ricordare che nella scorsa legislatura solo nel primo anno avevamo perso decine di parlamentari. Con la presidenza di Conte, nel M5s c'è un livello di confronto interno che non c'era mai stato prima.
Non vede nessun rischio di scissione all'orizzonte insomma.
Una scissione avviene quando una decina di parlamentari lascia in massa un gruppo. Ma se perdiamo tre o quattro parlamentari in cinque anni, polverizzati in chissà quale gruppo politico, non può evidentemente essere considerata una scissione, e chi la considera tale o è ignorante o è in malafede.
A chi dà fastidio il processo di cambiamento che Conte sta mettendo in piedi?
Se si getta un'ombra su un vicepresidente M5s, molto vicino a Conte, ipotizzando che possa cambiare partito politico, significa che l'Assemblea costituente che abbiamo lanciato dopo delle europee fa paura a qualcuno. La verità è che questo nostro processo di rinnovamento darà vita a un M5s più forte e questo fa paura a molti. Non mi sorprende che sia partita la macchina del fango.
Chi ha messo in giro queste voci su di lei e sui suoi colleghi parlamentari? Si è fatto un'idea?
Non ho nessuna prova per dirlo, ma credo siano stati gli esponenti della maggioranza, perché questa fase di costituente del Movimento a loro fa paura.
Quindi non registrate un malcontento interno al M5s?
Non parlerei di malcontento, piuttosto di voglia di dare nuovo slancio alla nostra azione politica. Per questo abbiamo organizzato un'Assemblea costituente. Ma una cosa sono la dialettica politica e la critica costruttiva, altra cosa è parlare di scissione.
Condivide il metodo dell'Assemblea costituente, questo passaggio dalla democrazia diretta alla democrazia partecipativa, così come è stato descritto da Conte?
Assolutamente sì, condivido questo progetto. Sarà un processo in cui le decisioni verranno prese dalla nostra comunità, che proporrà i temi e li voterà, senza che nessuno possa in modo arbitrario condizionarne l'esito. È sicuramente un processo difficile, ma sono certo che questo percorso possa fare scuola, e che verrà studiato in futuro dagli addetti ai lavori.
Basterà secondo lei questo progetto a risolvere la crisi di consenso che ha colpito il M5s?
Non stiamo guardando al consenso in questo momento, non lo facciamo per un mero ritorno elettorale in termini di voti. Facciamo questo perché ci stiamo interrogando su cosa non funziona e su come migliorarlo.
Sarà la volta buona anche per affrontare il tema del limite dei due mandati? È uno di quei problemi irrisolti che ritornano ciclicamente…
Sarà la comunità a decidere di cosa discutere. Non c'è nessun veto sui temi, se la nostra comunità intende affrontare questo tema lo faremo, ma, ripeto, non ci saranno condizionamenti dall'alto.
Secondo lei è arrivato il momento di prendere una decisione definitiva sul tetto dei due mandati, come chiedono diversi esponenti anche di primo piano del M5s?
Personalmente, senza voler in alcun modo condizionare il lavoro dell'Assemblea costituente, credo vada affrontata la questione, per capire come valorizzare l'esperienza e le competenze che i nostri dirigenti hanno accumulato e maturato negli anni in cui hanno fatto politica. Anche se ritengo che nessuno può fare politica per tutta la vita, senza mai confrontarsi con il mondo del lavoro, fuori dal palazzo. Come questi due concetti andranno armonizzati se ne discuterà eventualmente nell'Assemblea costituente.
A che punto sono i rapporti tra Conte e Grillo in questo momento?
Credo che i rapporti tra i due siano normali dinamiche tra due colonne portanti di un movimento politico, di cui uno è il presidente e l'altro è il Garante. Ad oggi non ho elementi per definire i rapporti tra Grillo e Conte cattivi. Ma è sbagliato giornalisticamente raccontare quest'Assemblea costituente come uno scontro tra di loro. Chi dice questo non ha capito cosa stiamo facendo. Entrambi saranno al di fuori delle decisioni che la nostra comunità prenderà, sono esclusi dal processo decisionale. Quindi non ha senso continuare a parlare di scontro tra di loro. Ovviamente entrambi avranno modo di dire qual è loro pensiero.
Ci sono state però da parte di Grillo delle critiche sul metodo scelto per l'Assemblea costituente. Lo dimostra anche lo scambio di lettere tra i due che è stato anche pubblicato sul sito del M5s.
Le critiche, o meglio le osservazioni, sono state fatte da Grillo prima che il presidente Conte illustrasse il programma e le regole di ingaggio della tre giorni che faremo a ottobre. Oggi criticare il metodo significherebbe dire che la nostra comunità non debba scegliere il destino del Movimento. Nessun garante o leader politico potrebbe affermare una cosa del genere. Non avrebbe avuto alcun senso stabilire a priori i temi, che si parli di terzo mandato o di guerra in Ucraina, perché significherebbe condizionare e alterare il processo.