Guanti obbligatori sui mezzi pubblici e chiusure anticipate per i locali: le nuove misure anti-Covid
I nuovi casi di coronavirus continuano ad aumentare e il governo è al lavoro sulle misure anti-contagio da introdurre. Norme che dovranno essere più severe per limitare la diffusione dell'infezione. "Una stretta sulle misure anti-Covid sarà necessaria. Si dovrebbero ripensare, ad esempio, i provvedimenti adottati per i trasporti" finora, spiega la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. Che, in un'intervista con la Stampa, punta il dito sugli assembramenti che ogni giorno si creano sui mezzi pubblici: "Fissare all'80% il limite massimo di capienza dei bus è stato rischioso. Avere una soglia così alta, senza il controllo effettivo a bordo, vuol dire lasciare la possibilità che si arrivi facilmente a mezzi pubblici pieni al 100%".
La sottosegretaria non parla solo di autobus e treni: secondo Zampa, infatti, per intervenire efficacemente sulla curva dei contagi bisogna pensare a delle restrizioni anche per bar e ristoranti. Si parla di chiusure anticipate, quelle a cui Zampa fa riferimento come "coprifuoco", in modo da evitare che nei locali si affollino troppe persone, finendo per violare il rispetto delle distanze di sicurezza.
Le misure per i trasporti: guanti obbligatori
Parlando delle prossime regole contro la diffusione del virus, la sottosegretaria afferma che si potrebbe procedere in due direzioni, sempre per quanto riguarda i mezzi pubblici. Da un lato si potrebbe introdurre l‘obbligo di usale i guanti monouso a bordo dei mezzi pubblici, oltre alla mascherina, aumentando allo stesso tempo le sanificazioni del mezzo, anche più volte al giorno. Oppure "si può abbassare il limite massimo della capienza al 50%". Anche in questo caso, però, si dovrebbero comunque aumentare le operazioni di sanificazione a bordo, dal momento che una volta al giorno non sembra essere sufficiente.
La chiusura tra le Regioni
Secondo la sottosegretaria sono poche le persone che oggi si spostano per turismo. Chi si muove lo fa soprattutto per ragioni lavorative: "Per questo sarei prudente rispetto all'ipotesi di chiudere i confini tra le Regioni. Sarebbe una misura pesante dal punto di vista economico e andrebbero valutati gli eventuali benefici che ne trarremo in termini di calo di contagi", aggiunge. Lanciando quindi un invito alle Regioni ad aprire al ministero, con l'intervento del Comitato tecnico scientifico, un confronto sui provvedimenti da adottare. Ma la responsabilità non è solo delle Regioni: "Durante l'estate potevano essere fatte scelte e tenuti comportamenti più responsabili. Il ministero della Salute però di tutto può essere accusato fuorché di non aver combattuto, anche contro pseudo-esperti e folkloristici personaggi, per mantenere alta l'attenzione", conclude.