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Gualtieri contro Salvini: “Ha aperto crisi perché non era in grado di affrontare la manovra”

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri difende la nascita del nuovo governo sostenendo sia stata una scelta di responsabilità per evitare l’aumento dell’Iva e attacca Salvini: “Sull’onda della demagogia di Salvini e di politiche che hanno diviso il Paese, l’Italia aveva preso una direzione pericolosa”.
A cura di Francesco Di Blasi
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In un'intervista uscita oggi sul Corriere della Sera il neoministro dell'economia e delle finanze Roberto Gualtieri attacca Salvini e spiega le scelte della nuova manovra economica (Nadef). In linea con quanto affermato nell'ultimo periodo da più parti anche Gualtieri sostiene che la formazione del governo è stato un atto di responsabilità e all'elettorato che ritiene che il governo sia nato perché alcuni parlamentari volevano preservare il posto risponde: "Se non si faceva questo governo l’Iva sarebbe aumentata di 23 miliardi e l’Italia andava a sbattere". Il ministro non manca anche di rivendicare il suo ruolo politico, attaccando Salvini quando dice che "sull’onda della demagogia di Salvini e di politiche che hanno diviso il Paese, l’Italia aveva preso una direzione pericolosa. Oggi dobbiamo rimetterla su un sentiero di crescita, stabilità, ricomposizione delle fratture sociali e territoriali. Questo è un compito eminentemente politico".

La manovra economica di Gualtieri

Gualtieri si difende dalle accuse di aver impostato una manovra poco ambiziosa e anche qui non manca di criticare Salvini, oltre al precedente governo, quando parla di "un'eredità difficile" riferendosi ai 23 miliardi di clausole Iva da disinnescare e sostenendo che "la sfida di questa manovra era così ardua che Salvini ha aperto la crisi perché sapeva di non essere in grado di affrontarla". Il ministro dell'Economia rivendica la posizione europeista del governo e così giustifica il mancato scontro con Bruxelles e il conseguente mantenimento dello spread a livelli confortanti nonostante il deficit al 2,2% della manovra, simile a quello chiesto dal governo giallo-verde (2,4%) che un anno fa scatenò tensione sui mercati e l'ira di Bruxelles che parlò di violazione "particolarmente grave". "È evidente che una posizione chiaramente europeista del governo e della maggioranza ha in sé un effetto positivo. Al contrario, avere nella maggioranza forze e personalità anche con funzioni significative che costantemente alludevano a scenari diversi da quello della permanenza nell’euro ha avuto un costo rilevante per il Paese e per i cittadini", precisa ancora Gualtieri..

Come reperire i fondi della manovra

Il ministro non specifica nel dettaglio gli ambiti di intervento della manovra economica: "Ora è prematuro per me indicare le singole misure. Ci sarà tra l’altro un impegno straordinario sul versante del recupero di gettito dell’evasione fiscale". Sembra proprio la lotta all'evasione fiscale uno dei cavalli di battaglia su cui il nuovo governo punta per reperire buona parte dei fondi: "Stiamo definendo un piano organico di incentivi all’uso degli strumenti digitali di pagamento, che consideriamo fondamentale per la modernizzazione del Paese oltre che per il contrasto all’evasione. A questo si accompagneranno diversi interventi specifici su vari fronti – frodi, evasione, elusione, antiriciclaggio – per ciascuno dei quali ci saranno stime precise di gettito. Abbiamo definito i pilastri principali, vedremo gli equilibri esatti che ci saranno fra i vari elementi della manovra".

Gualtieri conclude, ribadendo il suo ruolo politico, sostenendo di muoversi in campo economico con un'impronta keynesiana: "Sostengo l’utilità di finanziare gli investimenti in deficit, tanto più in una fase di rallentamento dell’economia e con tassi così bassi. Ma ciò è molto diverso da mettere in pericolo la sostenibilità della finanza pubblica. Ad esempio il welfare, proprio nei Paesi dove è serio, è sempre in equilibrio. Non si finanzia il welfare in deficit, in deficit si fanno gli investimenti".

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