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Omicidio Giulia Cecchettin

“Gruppi di discussione a scuola contro il maschilismo imperante”: il progetto del ministro Valditara

Il ministro dell’Istruzione Valditara ha presentato un progetto per le scuole, per avviare gruppi di discussione nelle scuole, in collaborazione con l’Ordine degli Psicologi: “Inaccettabile che una donna debba subire vessazione, umiliazioni, violenze, fino ad arrivare ai tragici fatti di questi giorni”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella Sala Koch del Senato, dove è iniziato l'esame del disegno di legge del governo contro la violenza sulle donne, già approvato dalla Camera, i ministri della Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, dell'Istruzione e Merito Giuseppe Valditara e della Cultura Gennaro Sangiuliano, hanno tenuto una conferenza stampa per presentare iniziative rivolte al mondo della scuola per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne, soprattutto alla luce del femminicidio di Giulia Cecchettin.

"Inaccettabile che una donna debba subire vessazione, umiliazioni, violenze, fino ad arrivare ai tragici fatti di questi giorni". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Valditara, annunciando la creazione nelle scuole di gruppi di discussione "per confrontarsi".

"La scuola si occupa del fenomeno culturale, del maschilismo ancora imperante nelle nostre società, che si manifesta nella scuola, nel lavoro, per strada, dove la donna riceve apprezzamenti volgari, e in questo caso si tratta di una violenza psicologica", ha detto Valditara.

"Abbiamo consultato associazioni dei genitori, pedagogisti, giuristi, ordine degli psicologi. Tutto questo materiale è stato raccolto e poi il ministero ha steso delle indicazioni, che saranno mandate alle scuole", ha detto ancora il ministro, illustrando il progetto ‘Educare alle relazioni'. "È la prima volta che in Italia viene fatto un esperimento di questo genere, affrontando di petto il problema del maschilismo e della violenza psicologica" contro le donne.

Il progetto si sviluppa su più piani, "con l'educazione civica dall'elementari alle superiori, c'è l'invito a far entrare la cultura del rispetto in tutti gli insegnamenti", ha spiegato ancora il titolare di Viale Trastevere. "Poi c'è il progetto che parte dalle scuole secondarie di secondo grado, che si articolerà con dei gruppi di discussione, con il coinvolgimento degli studenti in prima persona. Gli studenti verranno informati anche sulle conseguenze penali che i loro comportamenti possono determinare. Il gruppo di discussione può essere una forma di supporto in ambito relazionale. L'aspetto della prevenzione credo sia molto importante. È un incentivo a un cambio di mentalità. I moduli avranno una durata di 30 ore complessive e saranno moderati dai docenti". Saranno anche invitati esperti, come psicologi. Per ogni scuola verrà indicato un docente referente, e i gruppi di discussione coincideranno con la classe. Inoltre ci sarà un'adeguata formazione del docente moderatore, in base a un programma messo a punto insieme all'Ordine degli Psicologi, che poi farà anche un monitoraggio conclusivo.

"La scuola al termine del progetto sarà tenuta a fare una relazione per individuare le migliori pratiche. La collaborazione con l'Ordine degli psicologi darà vita anche a un protocollo, perché nostra ferma intenzione è quella di realizzare dei presidi psicologici territoriali al servizio delle scuole", ha detto ancora Valditara. È un'attività "extracurriculare", per il progetto ci sono a disposizione 15 milioni di euro di fondi PON. "Dovendo aggiungere un numero rilvenate di ore avremmo dovuto toglierle alle materie disciplinari, per questo si tratta di un'attività extracurriculare. Si parte con l'adesione facoltativa delle scuole. Il progetto dovrebbe partire già quest'anno, per questo ho mandato la direttiva alle scuole".

Il ministro ha poi difeso ancora una volta il suo consulente per la comunicazione Alessandro Amadori: "Nel suo libro si parla di un rapporto conflittuale tra uomo donna dove si stigmatizza il maschilismo, il patriarcato", ma non c'è "nessun atteggiamento discriminatorio nelle sue pagine. C'è qualcosa di offensivo in questo progetto che abbiamo appena presentato?"

"Ha ragione Schlein, su questi argomenti non dobbiamo dividerci, non possiamo sprecare tempo in polemiche", ha detto Valditara. "Non è vero che Amadori è il coordinatore generale del progetto".

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