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Grillo: “Sindacati? Si salvano solo quelli piccoli e la Fiom”

L’ex comico genovese, in giro per le piazze d’Italia con lo “Tsunami tour” per la campagna elettorale, difende il Movimento 5 Stelle dalle polemiche degli ultimi giorni. Sui sindacati precisa: “Mi riferivo alla triplice sindacale, i piccoli si possono ancora salvare”
A cura di Gaia Bozza
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Tsunami tour, Beppe Grillo a Teramo

“Siamo un movimento pacifico, riempiamo un vuoto che in altri paesi hanno riempito Alba dorata, i nazisti, Le Pen”. Dal palco di Matera, una delle tappe dello Tsunami tour, Beppe Grillo avverte l’opinione pubblica: “Nelle nostre liste non troverete campioni olimpionici, campioni dell'antimafia, figli di politici: troverete persone e professionisti normali”.

E dopo l’uscita sui sindacati, ora precisa: “Dicono che voglio sciogliere i sindacati. Non ce l'ho con i piccoli sindacati. Io parlo solo dei tre grandi sindacati perche' hanno contribuito allo sfacelo di questo Paese insieme ai partiti”. Poi, sul suo blog, un post-fiume per spegnere la polemica: “La triplice sindacale  – scrive – è responsabile esattamente come i partiti della situazione economica attuale. Dirlo fa scandalo? Affermare che i maggiori sindacati sono allineati ai partiti di riferimento è come gridare "il re è nudo": lo sanno tutti tranne Gargamella Bersani. I sindacati minori e la Fiom hanno cercato come hanno potuto, sbertucciati, emarginati dai tavoli di discussione, di rappresentare i diritti dei lavoratori che oggi di diritti non ne hanno più. Sono gli unici che si possono salvare”.

Il leader del Movimento 5 Stelle torna poi sui parlamentari che “dal punto di vista psichiatrico sono dei frustrati e dei disadattati: fanno e votano leggi che non capiscono, dicono sì o no in base alle indicazioni dei leader dei partiti”. E sulle liste pulite, altro tema che il M5S ha introdotto nella scena politica nazionale qualche anno fa, al tempo dei Vaffaday, ironizza: “Sono diventati loro l'antipolitica, il Pdl dice ‘fuori i condannati dalle liste’. C’è da toccarsi i coglioni. Dicano pure, che copino, facciano proclami”.

Ma l’ex comico genovese ne ha anche per Berlusconi, “uno spot come la Mucca Carolina”, per Mario Monti che si è “sfiduciato da solo” e per Pierluigi Bersani, “Gargamella”. E poi, sul programma politico: "Dobbiamo fare il reddito di cittadinanza. Nessuno più si deve uccidere perché non ha il lavoro o perché non ce la fa, dobbiamo aiutare chi rimane indietro. E dobbiamo sostenere la piccola e la piccolissima impresa. In Sicilia i nostri rappresentanti hanno istituito un fondo per le imprese grazie ai soldi a cui hanno rinunciato. Abbiamo bisogno di una banca di Stato, sì di una banca di Stato e ci dobbiamo mettere dentro innanzitutto i soldi dei rimborsi elettorali e così possiamo inserire il reddito di cittadinanza e gli aiuti alle imprese".

Sulla questione se il Movimento sia di destra o di sinistra, Grillo non ha dubbi: “Non c'è più destra né sinistra, noi siamo oltre. Noi siamo le nostre ideologie”.

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