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Grillo scarica Conte, Di Battista: “M5s voti subito per uscire dal governo Draghi”

L’ex parlamentare Alessandro Di Battista interviene dal Sud America sulle ultime vicende del M5s: “Il Movimento oggi, per volere del garante Grillo, si appresta, a quanto pare, a votare un Comitato direttivo. Credo che sarebbe doverosa una votazione sulla permanenza o meno del M5S nel governo dell’assembramento”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex parlamentare Alessandro Di Battista interviene dalla Bolivia, dove si trova per realizzare un reportage, per dire la sua sulle ultime vicende del Movimento Cinque Stelle, e in particolare sul ‘vaffa' di Beppe Grillo all'ex premier Giuseppe Conte, a cui qualche mese fa aveva affidato il ruolo di leader: "Il Movimento oggi, per volere del garante Grillo, si appresta, a quanto pare, a votare un Comitato direttivo. Credo che a fronte di questi 4 mesi tragici nei quali chi ha vinto le elezioni del 2018 è risultato politicamente inconsistente, sarebbe doverosa una votazione sulla permanenza o meno del M5S nel governo dell'assembramento. Perché errare humanum est, perseverare è draghiano", ha scritto in un editoriale su Tpi.it, dal titolo ‘Il M5s esca subito dal governo Draghi e non sia più complice di questo disastro iper-liberista'.

Nel pezzo Di Battista definisce l'esecutivo Draghi "uno dei peggiori governi europei", che "viene quotidianamente incensato dalla peggiore stampa occidentale".

"Quando, ad agosto scorso, un importante esponente politico oggi al governo mi confidò che le grandi manovre per portare Draghi a Chigi erano iniziate, io ritenni che avesse sponsorizzazioni importanti. Senz'altro da parte del Dipartimento di Stato americano, sempre interessato ad avere alleati dall'assoluta fedeltà in Europa e ancor di più oggi che è in atto una guerra fredda 2.0 dalla quale l'Italia farebbe bene a stare alla larga. Ma anche da Bruxelles…"

"‘Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scordiamoci il passato'. Questa è, in sostanza, la linea politica di Draghi, applauditissima da Confindustria che chiede solo grandi opere ed il ridimensionamento del reddito di cittadinanza in un momento in cui andrebbe rafforzato, sostenuta dalla BCE….Qualsiasi altro governo che si fosse macchiato del reato più grave in tempo di crisi, ovvero abbandonare i cittadini in difficoltà, sarebbe stato messo sulla graticola…".

Di Battista critica anche "lo stop al cashback"; l'arrivo per controllare la spesa del Pnrr di "consulenti ultra-liberisti come Roberto Puglisi, Carlo Cambini, Francesco Filippucci, Marco Percoco e Carlo Stagnaro"; Congolani poi "è riuscito in questi quattro mesi ad affossare il servizio civile ambientale…, ha ritirato fuori il nucleare in barba a due referendum popolari che l'avevano cassato e, soprattutto, è riuscito ad inserire gli inceneritori (impianti che producono energia dai rifiuti) tra i progetti da agevolare all'interno del Pnrr".

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