Grillo rilancia il reddito di base universale: “Ne abbiamo bisogno, non solo per la pandemia”
Beppe Grillo, garante del Movimento Cinque Stelle, torna a chiedere il reddito universale, e lo fa attraverso il suo blog. "È arrivato il momento di mettere l'uomo al centro e non più il mercato del lavoro. Per fare ciò si deve garantire a tutti i cittadini lo stesso livello di partenza: un reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi", aveva scritto Grillo lo scorso 30 marzo.
Grillo, che si firma ‘L'Elevato, nel post del 12 aprile in cui ha rivolto ai cittadini gli auguri di Buona Pasqua e ha condiviso la sua personale rassegna della settimana, cita un intervento del deputato pentastellato Claudio Cominardi, ex sottosegretario al Lavoro del governo Conte I, che ha aderito alla petizione di 500 accademici e personaggi pubblici, che con una lettera pubblicata su ‘Indipendent' chiedono ai governi un Reddito Universale.
"Utopia? – si domanda Cominardi – Forse fino a ieri quando non si voleva guardare in faccia la realtà di un sistema iperliberista che pur essendo in grado di produrre ricchezza a volontà non è mai stato in grado di redistribuirla generando disastri sociali e ambientali. Oggi un virus terribile nella sua pervasività ha però rimesso in ordine quella che dovrebbe essere la nostra scala dei valori". E ancora: "La salute, la libertà, la felicità sono le principali componenti che determinano il benessere sociale che abbiamo dovuto barattare con un lavoro da 48 ore la settimana e stipendio da 1.000 o 2.000 euro al mese, bene che vada. Per non parlare dei lavoretti precari che uccidono ogni prospettiva di futuro. Sacrifici della moltitudine a beneficio dei soliti facoltosi".
Il deputato grillino ricorda che secondo un rapporto Oxfam, "a metà dello scorso anno l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone".
"Oggi parlare di Reddito Universale non è solamente una questione di giustizia sociale, ma di tenuta del tessuto sociale stesso ed è un affare globale necessario. Perché è ormai inevitabile ripensare a un nuovo paradigma socio economico", aggiunge Cominardi.
Grillo ricorda anche un'intervista, pubblicata sul The Brussels Times, al filosofo ed economista belga Philippe Van Parijs, principale sostenitore della proposta di introduzione di un reddito di base incondizionato, e che però fa una distinzione tra reddito di base d’emergenza e reddito di base permanente. Secondo l'economista "Le crisi possono offrire opportunità per importanti progressi. In Belgio, il suffragio universale maschile è stato il prodotto della prima guerra mondiale, e uno stato sociale sviluppato, come in molti altri paesi, il prodotto della seconda guerra mondiale. Non sappiamo quanto sarà profondala crisi economica scatenata dalla pandemia di coronavirus. Ma dobbiamo cercare di sfruttare lo slancio per ristrutturare le nostre istituzioni in modo da rendere le nostre economie e le nostre società più giuste e più resilienti".