Non ci sono dubbi sul fatto che quella di ieri sia stata l'ennesima giornata terribile in casa 5 Stelle: prima l'espulsione dei contestatori del Circo Massimo (una inutile prova di forza da parte di Grillo, che è servita solo a regalare materiale a critici e detrattori del Movimento), poi un nuovo intervento a gamba tesa sul problema immigrazione. Tanto si è detto su questo ultimo punto e fin troppo si è speculato sul carattere "razzista" di alcune uscite estemporanee del capo politico del Movimento 5 Stelle. Per quel che ci riguarda, più che ragionare sul presunto "razzismo" di Grillo (e nella consapevolezza del valore "politico" di alcune scelte e di un certo "ricollocamento" finalizzato all'aumento del consenso in un preciso bacino elettorale), ci interessa far luce su un aspetto per nulla secondario della comunicazione grillina: l'utilizzo di informazioni errate, incomplete, parziali, strumentali, faziose (o di vere e proprie bufale). Perché è su questo che Grillo costruisce ragionamenti, argomenta scelte ed indirizzi politici e chiede ai militanti di mobilitarsi, agire, "condividere e cliccare" (sull'utilizzo dei social vi rimandiamo qui).
La questione immigrazione – Ebola – malattie infettive è un caso emblematico (ma non il solo). Partiamo dal famoso post "#TbcNoGrazie, con il quale Grillo rilanciava sul suo blog una mezza bufala smentita ben 23 giorni prima dal direttore centrale di Sanità della Polizia di Stato. Nel pezzo in questione, rilanciato dall'intera galassia di eletti a 5 Stelle (per inciso, il meccanismo con il quale i fedelissimi del leader "scoprono" le emergenze e concordano senza dubbi e senza perplessità con la nuova linea politica è identico a quello del Pd dell'era Renzi), Grillo inanellava una serie di castronerie e sciocchezze clamorose (qui il debunking). Ma riusciva nell'intento di polarizzare il dibattito e di "insinuare il dubbio": insomma, si apriva una discussione lunga e complessa su un problema reale (gli strumenti sanitari e di sicurezza personale in dotazione alle forze di polizia), ma sulla base di informazioni false o quantomeno distorte. Un percorso non proprio lineare, diciamo. Ma a chi interessa il percorso per raggiungere uno scopo?
Qualche settimana prima, tanto per non tornare al discutibilissimo post "Kabobo d'Italia", Grillo si tuffava nel dibattito sulla sicurezza dei cittadini e sulla vivibilità delle città italiane. Lo faceva cavalcando un inesistente allarme criminalità e parlando genericamente di "crimine che dilaga nelle città", con un immediato legame alla questione immigrazione. Peccato che i dati segnalino una inversione di tendenza che dura ormai da anni con la diminuzione complessiva dei reati (cala invece la percezione della sicurezza, appunto anche per la responsabilità delle forze politiche che cavalcano le finte emergenze). Insomma, per quanto non possa piacere a Grillo, se si esaminano le statistiche nel complesso, appare chiaro come non ci sia alcuna emergenza criminalità in Italia. E che legarla all'immigrazione è operazione strumentale, faziosa. Ma a chi interessano i dati reali?
Ancora prima sul blog del capo politico del Movimento era andata in scena la battaglia sul "reato di immigrazione clandestina", con la sconfitta dei vertici, tra mille polemiche. Le argomentazioni a sostegno della linea rigorista erano supportate da un coacervo di inesattezze, mezze verità, bufale vere e proprie. E soprattutto dall'inserimento nel dibattito di temi che non c'entravano una beata mazza con l'oggetto della discussione: l'invasione, il diritto d'asilo, le case popolari, il disinteresse dell'Europa (il debunking qui).
L'ultimo post segue lo stesso canovaccio. Grillo scrive che "negli ultimi mesi sono arrivati in 100mila" (la fonte spiega come siano 100mila da gennaio a fine agosto, notare la dicitura "negli ultimi mesi" che significa tutto e niente), dato che poteva magari essere completato con quelli ufficiali di Mare Nostrum, diffusi tre giorni fa da Alfano: 94mila sbarchi, 150mila interventi, un rallentamento deciso in queste ultime settimane rispetto ai picchi degli ultimi mesi. Ma citare questi dati avrebbe significato eliminare il legame con l'Isis (???) che serve sostanzialmente a generare il "dubbio" che tra i migranti vi siano terroristi sanguinari (che poi rischierebbero la vita sui barconi e andrebbero incontro ad identificazioni e schedature…certo eh). Il secondo blocco, messo ovviamente assieme al primo, Isis inclusa, è dedicato all'Ebola che "sta penetrando in Europa", con tanto di citazione di una scheda dell'Ansa che si ferma al 2011. Del resto, come dimenticare il meraviglioso titolo "Ebola a Roma?" che manipolava un puntuale e ragionato quesito posto dal gruppo parlamentare al Senato? E, per non farci mancare nulla, ecco comparire subito anche i "i partiti si stanno baloccando tra razzismo e buonismo un tanto al chilo, ma sempre sulle spalle delle fasce più deboli della popolazione, il tutto per un pugno di voti". Infine il capolavoro: se non sei d'accordo con questa ricostruzione, allora "avremo sempre più razzismo e malattie epidemiche". E in chiusura, si chiede Grillo: "È questo quello che vogliamo?". Già, bella domanda Beppe…