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Grillo: “Non azzardatevi a rinviare referendum, in Italia democrazia sospesa da 2011”

Il capo politico del MoVimento 5 Stelle lancia la mobilitazione per dire no al rinvio del referendum sulla riforma della Costituzione.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, la polemica del giorno parte da una singolare dichiarazione del ministro dell’Interno Angelino Alfano sull’eventualità di “valutare” la possibilità di rinviare il referendum sulla riforma della Costituzione, nel caso in cui fosse l’opposizione a chiederlo. Una polemica stemperata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha parlato di “discussione surreale”, smentendo tale eventualità con decisione.

Rassicurazioni che non hanno convinto Beppe Grillo, che dal suo blog lancia una mobilitazione per chiedere che non ci sia alcun rinvio e che sia permesso ai cittadini di esprimersi sulla riforma del Governo Renzi. Ecco cosa scrive il capo politico del MoVimento 5 Stelle:

In Italia la democrazia è sospesa dal 2011 quando Mario Monti venne messo da Napolitano a capo del governo senza alcun mandato popolare. Dopo due anni alle elezioni del 2013 trionfò il MoVimento 5 Stelle, ma il premio di maggioranza lo prese il Pd (grazie a una legge elettorale incostituzionale) che fece il governo non con il suo alleato di coalizione ma con i suoi avversari. Volontà popolare calpestata, elettori traditi, democrazia sospesa. L'Italia non ha un Parlamento nè un governo che la rappresenti. Il voto popolare è stato svuotato. Il referendum del 4 dicembre, che doveva essere a ottobre, è l'occasione per far esprimere i cittadini sull'operato del governo nel merito della riforma costituzionale che nessuno gli ha chiesto, o qualcuno si ricorda che Bersani in campagna elettorale nel 2013 promise di rifare la costituzione con Verdini? Renzi sulla riforma ci ha messo la faccia e pure il culo e ora rischia entrambi. Da giorni ormai si susseguono voci sul possibile rinvio del referendum e oggi il ministro Alfano ha detto "sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in altissima considerazione". Renzi ha smentito ma pare che fino a ieri supplicasse Berlusconi di aiutarlo a rinviare ed è noto che la sua parola vale meno di zero. Gli italiani vogliono votare il 4 dicembre e vogliono che il loro voto venga rispettato. Il premier si ricordi di fare quanto promesso non appena arriveranno i risultati del referendum. Ma prima ci lasci votare, un ulteriore rinvio sarebbe insopportabile. Non azzardatevi, dovete rispettare i vostri datori di lavoro.

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