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Grillo: “Napolitano ha perso la partita, ora si alzi dal tavolo”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle racconta a modo suo la crisi di Governo: una partita a poker con il morto, con gli altri tre giocatori che hanno perso.
A cura di Redazione
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Come ormai ben saprete, la decisione dei parlamentari del Popolo della Libertà di rassegnare in blocco le dimissioni nel caso in cui la Giunta per le Elezioni votasse per la decadenza di Silvio Berlusconi ha portato ad un punto di non ritorno la crisi della maggioranza che sostiene il Governo Letta. Una situazione confusa, che ha visto anche l'intervento diretto del Presidente della Repubblica, che proprio nel pomeriggio di oggi incontrerà il Presidente del Consiglio Enrico Letta per fare il punto e per capire se ci sono ancora margine per la sopravvivenza del Governo delle larghe intese.

Sulla questione è intervenuto anche il capo politico del Movimento 5 Stelle, con un breve commento pubblicato sul suo blog dal titolo "Poker con il morto". Nella lettura di Beppe Grillo, dunque, si è trattato di una partita a poker in cui ognuno aveva qualcosa da guadagnare: "Napolitano la rielezione e, forse, la certezza della distruzione dei nastri delle sue conversazioni con Mancino, Bersani la presidenza del Consiglio per il pdmenoelle, Berlusconi la certezza dell'impunità". Poi, qualcosa è andato storto, con la sentenza della Cassazione che ha fregato Berlusconi, che ancora attende una risposta. E dunque? Ecco cosa scrive Grillo:

Come nei romanzi gialli per capire quello che sta succedendo ora bisogna fare un passo indietro. Tornare a quella notte né buia, né tempestosa di primavera quando si riunirono tre persone per decidere le sorti della legislatura. Ognuno di loro aveva qualcosa da guadagnare dalla partita a poker.

Napolitano la rielezione e, forse, la certezza della distruzione dei nastri delle sue conversazioni con Mancino, Bersani la presidenza del Consiglio per il pdmenoelle, Berlusconi la certezza dell'impunità. Su questo ultimo dettaglio investigativo vale la pena di soffermarsi. Perché stringere un patto di legislatura, o anche di semi legislatura che doveva durare almeno il tempo di mettere mano alla Costituzione per stravolgerla in senso presidenziale e per limitare la magistratura e insediare Capitan Findus Letta alla presidenza della UE con un condannato in pectore? A Napolitano si può imputare tutto, ma non l'ingenuità. E' altamente probabile che a Berlusconi siano state date delle garanzie che in seguito non sono state rispettate, o più probabilmente non si è riusciti a far rispettare. In altri termini l'assicurazione della prescrizione per scadenza dei termini del processo che lo ha condannato in via definitiva per truffa fiscale. Altrimenti che senso aveva fare un governo intestato alla presidenza della Repubblica, che mai si è esposta come in questo caso? Per vederlo cadere rovinosamente per un processo e una condanna altamente probabile pochi mesi dopo? Berlusconi ha la faccia di chi pensa "Chi mi ha fregato?". L'accelerazione della sentenza della Cassazione lo ha inchiodato come una farfalla al muro. Continua a sbattere le ali, ma non può più muoversi. E' finito, e lo sa. Però gli altri giocatori non se la passano molto meglio. Barbara Berlusconi ha fatto una domanda sensata al pdmenoelle "Se mio padre è un delinquente perché ci governate insieme?". La risposta non è ancora arrivata. Al pdmenoelle i delinquenti di lotta, ma soprattutto di governo, piacciono. Hanno quel fascino innegabile di appalti e di poltrone. E il terzo giocatore, Napolitano? Lui ha perso la partita, ma si ostina a negarlo come chi avendo sempre vinto (o almeno pareggiato) non riesce a darsi pace per la sconfitta. Si alzi dal tavolo di gioco, e prima di uscire, spenga le luci del Quirinale. Il morto, ma già lo sapevate, è la democrazia.

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