Grillo: “Governo? M5S è un po’ democristiano. Ci adattiamo a tutto, ma mai inciuci”
Per il fondatore del Movimento 5 Stelle, un governo Lega-M5S sarebbe possibile? A questa domanda, posta nell'ambito di un'intervista concessa a Repubblica, Beppe Grillo non risponde, o meglio replica sibillino: "Vi conosco, una smorfia e tirate le conclusioni. Io non capisco più cosa è vero e cosa finto, se sono ancora il padre spirituale di un Movimento oppure no. Non mollo, ma adesso un capo politico c'è e certe risposte deve darle lui", spiega Beppe Grillo, rimbalzando ogni decisione politica concreta nelle mani di Luigi Di Maio.
"Io sono come una prostituta in una città senza marciapiedi: non so dove collocarmi. E il mio problema, anche prima del 4 marzo, è sempre stato non digerire. Così non dormo e non mi resta che pensare, pensare, da solo con me stesso. E dico che adesso la responsabilità di tutti è dare all'Italia una visione per i prossimi vent'anni. L'Italia ora deve riconquistare una visione lunga, a vent'anni. La sfida è cambiare il sistema culturale, il modo di pensare. Siamo rimasti alle idee e alle parole di mezzo secolo fa. Anche i meccanismi di comunicazione, dei media e della gente, sono gli stessi. Penso che dopo quello è successo sia tempo di uscire in mare aperto e di rovesciare gli schemi", prosegue Grillo.
Secondo il fondatore del Movimento 5 Stelle, al momento all'Italia servirebbe "una visione". "Tra 20 anni saremo una nazione di vecchi e nessuno ci pensa: tutti a chiedersi chi fa il presidente, chi il ministro, chi il premier. Servono riforme, risorse, a cominciare dalle pensioni. Io so solo che non assisterete a una mutazione genetica del Movimento. L'epoca del vaffa è finita, ma quella degli inciuci non comincerà", ha sottolineato Grillo.
"La specie che sopravvive, anche in politica, non è la più forte, ma quella che si adatta meglio. Noi siamo un po' democristiani, un po' di destra, un po' di sinistra, un po' di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa. A patto che si affermino le nostre idee. A noi preme affermare una visione per i prossimi vent'anni, definire la vocazione e il ruolo dell'Italia nel lungo periodo e in tutti i settori, dalla cultura all'economia. La priorità sono i giovani e gli anziani, chi più è stato lasciato solo. Governare è affrontare il futuro con chi condivide una visione, non dividere le poltrone e poi scoprire di non avere una visione, tantomeno comune", conclude Beppe Grillo.