Grillo e Di Battista indagati per diffamazione per il caos primarie M5s a Genova
Beppe Grillo e Alessandro Di Battista sono indagati per diffamazione, in seguito alla querela presentata da Marika Cassimatis, la candidata Cinque Stelle che era risultata vincente alle primarie del Movimento, poi annullate dal leader. Il fascicolo nei confronti di Grillo e Di Battista è stato aperto dal sostituto procuratore della Repubblica, Walter Cotugno. Entrambi saranno ascoltati nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda Grillo, l'ipotesi di diffamazione riguarderebbe i contenuti pubblicati da Grillo nel famigerato post di annullamento della candidatura, in cui scrisse che Cassimatis avrebbe "ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti". Circa invece l'onorevole Di Battista, la querela sarebbe scattata perché in un'intervista concessa al Corriere della Sera avrebbe dichiarato: "Ci sono persone non in linea con la nostra lotta" e "piuttosto che correre il rischio di ritrovarseli nel gruppo misto qualche settimana dopo si prende questa decisione".
La querela per diffamazione non è stato l'unico atto depositato dalla candidata. Dopo l‘annullamento della candidatura a sindaco di Genova, Cassimatis aveva deciso di ricorrere in tribunale nel tentativo di affermare le proprie ragioni e ottenere una sospensiva del voto online, oltre al conseguente reintegro in lista, presentando tutta la documentazione in suo possesso per impugnare "la votazione fatta su scala nazionale contraria al regolamento interno per le amministrative".