Grillo dopo la condanna: “Pronto al carcere, come Mandela e Pertini”
Come vi abbiamo raccontato, il Tribunale di Ascoli ha condannato Beppe Grillo ad un anno di carcere (senza che la pena sia stata sospesa) ed al pagamento di 50mila euro come risarcimento per aver diffamato Franco Battaglia, un ingegnere dei materiali. Il motivo della condanna risiede in una frase, pronunciata dal capo del Movimento 5 Stelle durante un appuntamento elettorale a San Benedetto del Tronto: “Vi invito a non pagare più il canone, io non lo pago più perché – dissi davanti al pubblico del comizio – non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel c…o o e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera”.
Il commento di Grillo non si è fatto attendere e, nel ricordare che il pubblico ministero aveva chiesto solo una multa di 6mila euro, mentre il giudice ha optato per una condanna ben più dura, attacca:
Io sono fiero di aver contribuito a evitare la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia. E' un'eredità che lascio ai nostri figli che potranno evitare incidenti come Chernobyl e Fukushima.
A Chernobyl non è morto nessuno?
Forse fa paura che il Movimento 5 Stelle si stia avvicinando al governo?
Se Pertini e Mandela sono finiti in prigione potrò andarci anch'io per una causa che sento giusta e che è stata appoggiata dalla stragrande maggioranza degli italiani al referendum.
In alto i cuori.PS: contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di informazione la pena non è stata sospesa