Grillo contro i sindacati: “Mai mosso un dito per impedire che passasse il Jobs Act”
All'indomani della Festa dei lavoratori, sul blog di Beppe Grillo è apparso un lungo post contro i sindacati. "Ieri ha festeggiato un'esigua minoranza, in particolare i sindacalisti che non hanno mai mosso un dito per impedire che passasse il ‘Jobs act' con l'eliminazione dei diritti dei lavoratori e adesso ringhiano, innocui, contro il governo che hanno contribuito a proteggere", si legge nel post. Un furioso "j'accuse" contro le sigle sindacali confederate che, secondo il Movimento 5 Stelle, sarebbero colpevoli di non aver fatto abbastanza per contrastare le riforme del Governo Renzi, agevolandone di fatto l'approvazione.
"Secondo i dati Istat in Italia ci sono 22 milioni e 578 mila occupati, tra questi qualche milionata di precari che di fatto non hanno diritti, né tutele, né un salario adeguato a vivere una vita dignitosa. La disoccupazione è a livelli da record europeo: solo la Croazia (55,8 per cento) e la Grecia (50,8 per cento) presentano un tasso di occupazione più basso del nostro (56,3 per cento)", prosegue il post. Insomma, l'accusa lanciata da M5S è chiara: le riforme di Renzi non solo non hanno portato il risultato più volte promesso, ovvero la diminuzione della disoccupazione in Italia, ma hanno contribuito a peggiorare le condizioni dei lavoratori, erodendone i diritti fondamentali.
"Il Jobs act è stata una presa per i fondelli: ha gonfiato i numeri dell'occupazione con la bolla degli sgravi contributivi per qualche mese per poi rivelarsi totalmente inutile appena gli sgravi sono stati ridotti a inizio 2016″, prosegue l'articolo. Poi attacca Matteo Renzi: "L'unico che festeggia il fantomatico calo della disoccupazione è il Bomba. Per amici, parenti e lobby il provvedimento giusto si trova sempre, i cittadini possono aspettare".
Il lungo post d'accusa prosegue snocciolando numerosi dati: secondo il Movimento 5 Stelle, dall'inizio della crisi economica le uniche soluzioni trovate per arginarne gli effetti sono stati i tagli di spesa a servizi come scuola e sanità, senza che fosse messo in campo alcun serio intervento di sostegno al reddito. Sarebbe a causa di questa miopia, in pratica, che "in Italia la povertà sta dilagando". "Un Paese in macerie. I cittadini sono abbandonati dal governo e dai partiti che hanno come unica preoccupazione le esigenze delle lobby e il mantenimento del potere", prosegue il "J'accuse".
Come risolvere questo problema? Secondo il Movimento 5 Stelle la soluzione esiste e sarebbe il reddito di cittadinanza proposto dai parlamentari grillini a inizio legislatura, l'unica manovra in grado di "restituire dignità a tutti e rilanciare l'economia a partire dalle famiglie e dalle piccole imprese", conclude il post.