Cosa ha scritto Conte nella lettera contro Grillo, il comico: “Vuole farmi fuori dal M5s”
Nuovo episodio dello scontro a distanza tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Da una parte, una lettera dell'ex presidente del Consiglio a Grillo, che contiene anche una minaccia di cancellare i contratti che lo legano al Movimento. Dall'altra, una diffida rivolta a Conte per ribadire ancora una volta che non si possono cambiare il nome del partito, il suo simbolo e la regola dei due mandati. Uno strappo sempre più difficile da ricucire man mano che il partito si avvicina alla data dell'Assemblea costituente, prevista per metà ottobre.
Sarebbero sopratutto i toni della corrispondenza ad aver infastidito Grillo, che ha parlato di un contenuto "al limite del ricatto". Al contrario, fonti vicine a Conte hanno affermato che si tratti di una "lettera necessaria, nei toni e nei modi, per tutelare la comunità del Movimento 5 Stelle". La lettera in questione è stata diffusa da diversi quotidiani, e ne emerge una dura critica di Conte al fondatore del M5s. Oltre a ribadire che Grillo non ha il potere di modificare le eventuali decisioni uscite dall'assemblea, l'ex premier ha di fatto minacciato di cancellare i contratti che lo legano al Movimento 5 stelle. Come se non bastasse a certificare la rottura tra i due, poche ore fa è arrivata la notizia della diffida, notificata dal Garante all'indirizzo di Conte il 5 settembre.
Cosa dice la lettera di Giuseppe Conte a Beppe Grillo
Nel testo, Conte accusa Grillo di aver scritto "gravi inesattezze ed evidenti distorsioni" nella sua ultima nota. L'ex premier sottolinea che i poteri da garante del comico "di certo non si estendono all’esercizio di un supposto diritto di veto o addirittura alla inibizione della consultazione assembleare su uno o più temi della vita del Movimento". Proprio perché questa visione andrebbe contro "il principio democratico su cui si fonda ogni esercizio di attività associativa politica".
Dopo aver citato i passaggi dello Statuto del M5s che sostengono le sue ragioni, Conte rincara: "Ti rammento che nessuna norma statutaria è sottratta a possibili modifiche e/o revisioni da parte dell’assemblea". Il riferimento è tra le altre cose al simbolo del Movimento e anche al nome stesso: "Non esistono disposizioni specifiche che ne impediscono la modificazione, soggiacendo quindi una simile eventualità alle ordinarie regole di revisione statutarie". Infine, la regola del doppio mandato " è contenuta nel Codice Etico (in sé sottratto al tuo potere di interpretazione autentica), anche esso modificabile tramite consultazione in rete".
In sintesi, quindi, Grillo non avrebbe il potere di modificare alcuna decisione dell'assemblea che si terrà nelle prossime settimane. Ribadito questo punto, Conte attacca: "Le tue reiterate esternazioni pubbliche stanno accreditando agli occhi della opinione pubblica una concezione ‘dominicale' del Movimento, considerato che una singola persona – per quanto essa sia il meritevole ‘fondatore' – pretende di comprimere il confronto deliberativo all’interno dell’associazione". E ancora: "Questa tua condotta, che sta alimentando il dibattito pubblico con connessi accenni a futuri contenzioni legali e a potenziali scissioni, rischia di appannare le energie e l’entusiasmo che questo processo costituente sta liberando".
Infine, Conte conclude che le dichiarazioni di Grillo lo obbligano a "valutare possibili iniziative dirette a sospendere l’esecuzione delle prestazioni a carico del Movimento derivanti dalla malleveria, e il recesso dai contratti di pubblicità e comunicazione". Infatti, le parole del comico sono "del tutto incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento".
La diffida di Grillo che minaccia azioni legali
A poche ore dalla diffusione della lettera, è arrivata la notizia di una diffida rivolta da Grillo a Conte. "Non è possibile né aprire un confronto deliberativo", né "deliberare o mettere in discussione tra gli iscritti i principi fondativi del Movimento 5 Stelle", avrebbe scritto il comico. Questi sono "elementi che costituiscono i nostri valori fondamentali e sono imprescindibili", e "nessuna consultazione tra gli iscritti" potrà cambiarli.
Non solo, ma l'assemblea dovrebbe evitare anche "quegli ulteriori temi che dovessero risultare in netto contrasto con i principi fondativi del Movimento". Se questo non avvenisse, si legge nella diffida secondo diverse fonti d'agenzia, Grillo minaccia azioni legali: "In difetto di quanto sopra, sarò costretto ad esercitare tutti i miei poteri e prerogative per impedire che i nostri valori e principi vengano stravolti e snaturati".
Secondo indiscrezioni, Grillo giudicherebbe la stessa Assemblea costituente come "una farsa per farlo fuori". Nonostante Conte abbia più volte ribadito, anche a Fanpage.it, che l'assemblea sarà un'occasione per mettere in discussione tutto, pure la sua leadership se necessario, secondo Grillo non si tratterebbe di altro che un modo per permettere al leader di ‘farsi un partito tutto suo'.
Non solo. Parte del disappunto del comico sarebbe da ricondurre anche alla decisione di Conte di partecipare alla festa nazionale di Alleanza Verdi-Sinistra in compagnia della leader dem Elly Schlein, del segretario di +Europa Riccardo Magi, di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. "Queste scelte perché non vengono decise alla Costituente? E viene esclusa la Comunità 5 Stelle?", avrebbe chiesto il Garante. "E poi sarei io il padre padrone?", avrebbe aggiunto replicando alle critiche di uno dei vertici del M5s, Michele Gubitosa che negli scorsi giorni si era scagliato contro il comico.