Il giorno dello spoglio dei voti delle elezioni regionali in Sicilia è stato anche quello scelto da Beppe Grillo per inviare ai sostenitori del Movimento 5 Stelle il comunicato politico numero 53. In pratica, mentre in Sicilia festeggiavano l'exploit del candidato Cancelleri, Grillo dettava le linee guida per la scelta dei candidati alle elezioni politiche del 2013. "Signori stiamo per affrontare qualche cosa di straordinario, delle elezioni in Parlamento, un Movimento, elezioni via Web, non è mai stato fatto nulla di così straordinario. […] Ovviamente queste elezioni ci saranno e parteciperanno tutti i nostri iscritti e sarà eletto chiunque abbia fatto già una lista. Per premiare quelli che sono stati con noi per 5 anni, che hanno combattuto sul territorio".
In buona sostanza, quindi, l'accesso alle candidature è in qualche modo riservato ai "vecchi" militanti a 5 stelle, con Beppe Grillo proclamato "capo politico e rappresentante" del Movimento. Una scelta che ha comunque fatto discutere (e non poco) sul frequentatissimo blog di Grillo. Per una serie di ragioni, peraltro del tutto legittime. Perché, se è pur vero che il pericolo di "infiltrazioni" è estremamente elevato e dunque il controllo ai varchi di ingresso deve essere necessariamente stringente, allo stesso tempo vincolare la possibilità stessa di partecipare alla "selezione" a chi già è stato candidato nelle liste del M5S è operazione complessa. Primo perché taglia fuori comunque tantissimi cittadini e militanti di zone nelle quali non si è votato oppure non si è costituita una lista a 5 stelle. Poi perché, come riportano alcuni militanti sul blog, non è corretto né giustificato sostituire l'anzianità di militanza ai meriti (magari acquisiti sul campo). Infine perché sembra in qualche modo in controtendenza sia con lo spirito originario del Movimento (in parte anche con il Non – Statuto che prevedeva solo modifiche condivise), sia con la necessità di aprirsi ad un numero sempre crescente di cittadini, ai quali non resterà che la ratifica delle candidature (sempre che già iscritti). Insomma, paradossalmente, sia le "primarie" che l'accesso alle candidature sembrano un affare interno e non un grande momento di partecipazione (non faremo un paragone con le primarie del Partito Democratico, ma, in effetti, ci sarebbe di che riflettere). Il tutto sempre in attesa della piattaforma attraverso la quale avverranno votazioni e discussioni (si parla di dicembre per la messa online). Ma ecco qualche reazione dal blog sui punti cui accennavamo:
Decidere a priori che uno che si è grattato per 2-3 o 4 anni, sia meglio di chi si è ammazzato di lavoro per sei mesi non è nel DNA del nostro MoVimento. Meritocrazia, ricordiamolo, non altro. (Makkone S. Vicenza)
Però non si può arrivare a ciò rinnegando il proprio credo ed uccidendo la democrazia. Democrazia è dare un'opportunità a tutti. Inoltre c'è la meritocrazia che non va confusa con militanza. (Roberto Gilli, Pino Torinese)
Possibile non ci basti una persona incensurata che non possiede una cricca clientelare derivante da precedenti multipli incarichi pubblici? Non stiamo esagerando? Il prossimo passo sarà quello di tentare di resuscitare Santi ed eroi. Un criterio come consentire solo a chi già candidato alle elezioni di presentarsi, permetterebbe anche ai “tappa buchi” (mai attivi) di guadagnarsi un immeritato quarto d’ora di celebrità, lasciando fuori soggetti validissimi iscritti al Movimento dopo il 2009 o i cui comuni non sono andati alle urne. (Sara Nichetti)
Io vorrei solo dire una cosa, nel non-statuto non si è mai parlato di obbligo di essere iscritti al movimento (attraverso il sito web) per candidarsi. Che questo sia fatto perchè non si iscriva "Toto u curtu" è una cosa da dimostrare… e sopratutto che si iscriva pure… sarà poi la rete a sputtanarlo… (Stefano Lazzerin)
Centinaia di tecnici di grande valore hanno riempito in questi anni le pagine del BLOG. Chiedete loro di candidarsi, invece che raffazzonare un'accozaglia di trombati alle precedenti consultazioni! (Stefano P)
La norma relativa alla eleggibilità limitata a coloro che da tempo sono con il Movimento e che già siano stati candidati mi pare depressiva delle potenzialità del Movimento. (Andrea Volpe)
Proprio mentre raccoglievamo alcuni commenti più critici alla scelta di Grillo (c'è anche una minoranza che invece plaude alle nuove regole), dalle pagine ufficiali sui social network arrivava un invito a leggere una lettera di uno dei militanti storici del Movimento, che spinge per l'impegno e la mobilitazione ,anche a prescindere dalle candidature:
Io per vari motivi non mi sono mai candidato direttamente in questi anni, dando una mano da dietro le quinte, ma ricevendo tanto, tantissimo in termini umani, professionali, affettivi. Una cosa bellissima. Ora toccherà a Cittadini già "certificati" (fedina penale pulita e la garanzia di avere a che fare con persone che ci hanno creduto sin dall'inizio quando non eravamo nessuno e che non hanno altre esperienze) in passato che sono in prima linea da sempre. Chi sognava di farsi un giro a Roma salendo sul "carro del vincitore di turno" è servito. A volte nella vita per cercare di cambiare le cose servono piccoli gesti, passi indietro, rinunce, non cedere alle lusinghe del potere.
Ma sono anche altre le questioni che fanno discutere. Ci sono infatti l'esclusione degli "scomunicati" ed il ruolo di garante e capo politico di Grillo stesso che restano materia di confronto e finanche di incertezza. Ed infine restano valutazioni diverse sulla necessità che i parlamentari a 5 Stelle rinuncino a buona parte dello stipendio (potranno avere fino ad un massimo di 5mila euro lordi) e non a rimborsi e benefit vari: una scelta discutibile (condivisa?), proprio se si considera che diaria e benefit sono da sempre oggetto delle critiche serrate della polemica anticasta. Su un solo punto, invece, non sembrano esserci discussioni: I parlamentari dovranno rifiutare l’appellativo di “onorevole” e optare per il termine “cittadina” o “cittadino”. Un po' poco, per la verità…