C'è poco da fare, siamo talmente abituati al culto della personalità da non renderci nemmeno conto del confine che passa fra propaganda, proposta politica e semplice provocazione. Dopo aver passato anni a scrivere delle imprese ginnico – erotiche di Silvio Berlusconi, ora sembrerebbe la volta di quel pezzo di atleta di Beppe Grillo, capace di attraversare a nuoto lo stretto di Messina (proprio il giorno dopo lo scioglimento per mafia del comune di Reggio Calabria). Ora, partendo dal presupposto che chi scrive a stento sarebbe capace di attraversare il Tevere da una sponda all'altra, resta una considerazione di fondo. Semplice, diretta: chi se ne frega.
Siamo davvero arrivati a questo? A dare una sponda alla trollata di Grillo? Il quale, ovviamente, sapeva benissimo che una volta cominciata "l'impresa" sarebbero piovuti gli accostamenti con Mao, Mussolini e Putin. Ma ha deciso ugualmente di lanciare in maniera plateale la lunga volata della campagna elettorale (siciliana e non solo…). Probabilmente solo per sentire "l'effetto che fa", per riprendersi la copertina e deridere "la paradossale informazione" del Belpaese. Del resto, siamo quelli dei racconti delle Olgettine (anche se in quel caso…), dei dubbi sulle imprese ciclistiche e podistiche di Romano Prodi e via discorrendo. Sinceramente non vedo l'ora di guardare lo streaming delle passeggiate di Tabacci, delle maratone di Star Wars di Casini o della preparazione dei tortellini di Bersani.
Ps: mi rendo conto di quanto un simile approccio possa sembrare semplicistico e raffazzonato, ma sinceramente, nel giorno in cui il Governo vara una manovra da 12 miliardi e contemporaneamente arrivano altre "buone notizie" dalle Regioni Lazio e Lombardia, magari sarebbe stato opportuno liquidare con un bel "Chissene" la traversata grillina (a proposito, complimenti…). O almeno limitarsi alla mera cronaca. Insomma: "Please, don't feed the troll".