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Grillo attacca: “In corso prove generali di dittatura”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle riporta la denuncia del gruppo del Senato dopo il voto di fiducia sul decreto Sblocca Italia.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, il voto sulla questione di fiducia posta dal Governo sul contestassimo decreto Sblocca Italia ha visto la dura opposizione del Movimento 5 Stelle, con i senatori che sono arrivati finanche a salire sui banchi ed a frapporsi fisicamente ai colleghi nel tentativo di ritardare, o comunque ostacolare, la chiama nominale per la votazione. Tra le altre cose, i senatori grillini hanno inscenato una particolare forma di protesta, sporcandosi le mani con una tinta “color petrolio”, a simboleggiare il pericolo di “trivellazioni selvagge” in qualche modo autorizzate dal decreto del Governo Renzi.

Le critiche si sono concentrate anche sull’ennesimo utilizzo del meccanismo della fiducia che, di fatto, ha blindato il provvedimento e azzoppato la discussione in Aula. Una scelta, ratificata dal ministro Boschi, che oggi è duramente condannata dallo stesso Beppe Grillo, che parla espressamente di “prove generali di dittatura”. Ecco la lettura del capo politico del Movimento 5 Stelle e il pezzo dell’ex capogruppo Santangelo che attacca duramente i colleghi:

L'Italia è una repubblica parlamentare, ma il Parlamento italiano è esautorato, non serve più a nulla. Decide solo il governo con decreti legge imposti con la "fiducia". Ieri è stata la 25esima sul decreto SfasciaItalia. Ieri ci sono state le prove generali di dittatura.

"Lo Sblocca Italia è un decreto omnibus (incostituzionale) sul quale è stata posta la 25esima fiducia (abuso che viola la Costituzione). Ci siamo opposti con i nostri interventi entrando nel merito dello scempio che faranno con lo "Sfascia Italia",  cementificazione del territorio, trivellazioni, inceneritori. Acqua Privatizzata, Trivellazioni, False Bonifiche, Malagestione del Territorio, Fonti Fossili, Grandi Opere Inutili e Azzardate

È vero ci siamo opposti con le mani sporche di petrolio ed alzandole in alto.

Li ho visti sfilare uno ad uno votando "si" a quel maledetto decreto, con gli occhi bassi e lo sguardo dimesso.

Solo qualcuno ha alzato gli occhi e mi ha ha rivolto parole del tipo:

"tu hai le mani sporche, io no!"

"fascista!"

"non sai cos' è la democrazia".

Alla fine il "prestanome" di Grasso, tale Calderoli, sìsempre lui, quello del Porcellum (incostituzionale), ha richiamato prima l'art. 289 del Codice penale con il quale si rischia una condanna fino a 10 anni e dopo ha deferito 9 di noi per i provvedimenti all'ufficio di presidenza!

Questi mezzi uomini e mezze donne presto dovranno spiegare a tutti i cittadini, ma anche ai loro parenti il loro "si".

L'amarezza è tanta, ma vi assicuro che non molleremo di un millimetro."Vincenzo Santangelo, portavoce M5S al Senato

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