Grillo a Milano: “Questa è la rivoluzione della felicità, vinciamo noi”
Beppe Grillo ha scelto Milano per il suo comizio di questa sera in attesa dell'appuntamento di domani a Roma, ultima tappa del #vinciamonoi tour. Il leader del Movimento 5 Stelle parla da piazza Duomo nel capoluogo lombardo, mentre i suoi avversari questa sera hanno scelto la Capitale per i loro interventi prima delle elezioni europee di domenica: Silvio Berlusconi ha parlato dal Palazzo dei Congressi dell’Eur mentre il premier Matteo Renzi ha tenuto un comizio in piazza del Popolo. La manifestazione elettorale del Movimento 5 stelle in piazza Duomo è iniziata sotto la pioggia ma tra tanti palloncini gialli e magliette con la scritta “tutti a casa”. Prima dell’arrivo di Grillo hanno parlato dal palco, dove vi è un grande striscione #vinciamonoi, alcuni esponenti locali del movimento. I nove consiglieri lombardi del Movimento 5 Stelle hanno restituito 503.265,66 euro di indennità, donando la somma al fondo regionale di sostegno per le pmi.
Grillo invece è arrivato pochi minuti dopo le 21 e ha subito ringraziato e fatto salire sul palco il premio Nobel Dario Fo, il cui intervento era previsto dopo quello del leader del Movimento 5 Stelle. “Questa è la rivoluzione della felicità, è un sogno”: così ha esordito Grillo in piazza Duomo, dove ha ribadito ancora una volta che sarà il Movimento a vincere le elezioni. “Abbiamo già vinto ma non abbiamo bisogno di vendetta”, così il comico dicendo che “quella che noi esprimiamo è rabbia buona”. Grillo è tornato sui temi e le parole di questa campagna elettorale e ha spiegato che non voleva sostituirsi a Berlinguer ma che “il sogno di Berlinguer sta continuando con questo movimento”. “Saremo cattivissimi con quella gente lì”, così ancora facendo riferimento a tutta la gente, i politici, che “andrà a casa”. “Sono andato da Vespa, ho dovuto subire anche questa umiliazione”, ha continuato il leader del Movimento 5 Stelle rivolgendosi alla folla di Milano. E poi ha ribadito di voler fare verifiche sui politici, i giornalisti e gli imprenditori: “Li chiamano processi ma saranno verifiche”.
“Andremo al governo col 58%” – Grillo ha detto che “il comunismo è finito perché è stato applicato male” e che “l’unico capitalismo che funziona è quello cinese”. Poi ha ricordato le parole sulla lupara bianca sottolineando che si riferiva alla sparizione politica, non fisica: “Monti non lo riconosce più nessuno, Letta idem, sparirà anche l’ebetino”, ha continuato Grillo. Parlando dei suoi avversari politici Grillo è tornato nuovamente ad attaccare Renzi per i suoi 80 euro, un provvedimento che il leader del Movimento 5 Stelle ha definito “vergognoso”. E ha tirato in ballo anche Papa Francesco: “Le nostre parole ce le ha copiate Bergoglio. Dovrebbe essere qui con me e Dario Fo” perché “abbiamo lo stesso programma”. Grillo ha detto di voler vincere con il 58%: “Faremo come Roosevelt, andremo al governo con il 58%. Il 31-32% non ci basta perché è una rivoluzione”. E rivolgendosi ai parlamentari a 5 stelle li ha definiti i più preparati in Italia.
"Il 25 maggio decisivo, o noi o loro" – Grillo ha poi lasciato per qualche minuto il palco a Dario Fo, che era arrivato insieme a lui a Milano. “Giù la maschera, ipocriti”, ha esordito Fo che ha detto di voler fare un discorso dedicato alla cultura e ha parlato del significato del populismo. Ma poi sul palco è tornato di nuovo Grillo, il quale si è scagliato ancora una volta contro Schulz e ha confermato di voler “aprire come una scatoletta” il Parlamento europeo. “Il 25 sarà decisivo per questa nazione, o noi o loro”, ha concluso il leader del Movimento 5 Stelle che prima di lasciare il palco ha ricordato l’appuntamento di domani a Roma in piazza San Giovanni per la chiusura della campagna elettorale. “Fate un ultimo sforzo”, ha detto ancora Grillo.