Gregoretti, perché il voto su Salvini potrebbe slittare a dopo le elezioni in Emilia Romagna
La Giunta per le immunità è chiamata a votare la richiesta di autorizzazione a procedere sul caso Gregoretti nei confronti di Matteo Salvini il 20 gennaio. Una data che, però, potrebbe cambiare: l’ipotesi di uno slittamento, per quanto negata da più parti, rimane in piedi considerando che i lavori del Senato si fermeranno proprio nella settimana che va dal 20 al 24 gennaio in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna. Il che vuol dire che il voto su Salvini potrebbe arrivare anche dopo le elezioni in cui la Lega tenta, con Lucia Borgonzoni, il colpaccio.
La conferenza dei capigruppo del Senato oggi ha deciso per lo stop ai lavori d'Aula ma anche delle commissioni, con un’unica eccezione, quella riguardante l’esame dei decreti legge in scadenza. Non sembra rientrare tra le possibili eccezioni, quindi, il voto della Giunta per le immunità. Il calendario della presidenza della commissione, guidata da Maurizio Gasparri, per ora non cambia, come assicura lo stesso presidente a LaPresse: “Confermo il calendario deciso in ufficio di presidenza. Io mi attengo al regolamento del Senato e all'articolo 135 bis”, ovvero la scadenza di 30 giorni per il voto della Giunta.
Gasparri aveva già sottolineato che l’ipotesi di un rinvio è “inesistente, nessuno ne ha parlato”. Ma è anche vero che la riunione della Giunta si è tenuta prima di quella dei capigruppo che hanno deciso per lo stop ai lavori. Il presidente della Giunta conferma intanto la tempistica già stabilita nelle scorse settimane: domani alle 8.30 ci sarà la relazione di Gasparri, che verrà poi discussa dai componenti della Giunta anche lunedì e martedì. Le dichiarazioni di voto e il successivo voto si terranno invece lunedì 20, secondo quanto assicurato da Gasparri.
L’ipotesi di un rinvio viene esclusa anche da Lucio Malan, senatore di Forza Italia: “Mi sembra che effettivamente covi sotto la cenere, ma, non essendo stata esplicitata da nessuno, resta la data del 20 gennaio. Data che, peraltro, rispetta la legge che dà 30 giorni alla Giunta per esprimersi sulla vicenda, da quando cioè il Senato viene investito della questione’”. Sul tema il confronto in Giunta è durato più di un’ora.