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Gregoretti, per Salvini il processo è vicino: la Lega non ha i numeri per salvarlo al Senato

Per il leader della Lega, Matteo Salvini, evitare il processo sul caso della nave Gregoretti sembra davvero un’impresa ardua. Anche i numeri della Giunta per le immunità e dell’Aula del Senato sembrano condannare l’ex ministro dell’Interno. E alla Lega servirà un miracolo per trovare i voti necessari per evitare il processo al suo segretario.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le vie d’uscita per Matteo Salvini sembrano davvero poche. Per evitare il processo per sequestro di persona sul caso Gregoretti, al leader della Lega servirebbe quasi un miracolo. Che dovrebbe avvenire al Senato, quando la Giunta per le immunità prima e l’Aula di Palazzo Madama poi saranno chiamate a votare sulla richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal tribunale dei ministri. Il processo sembra difficile da evitare, stando ai numeri del Senato. La situazione è completamente diversa rispetto a quella del caso Diciotti, quando il Movimento 5 Stelle fu decisivo per salvare l’allora ministro dell’Interno dal processo. Il nuovo caso è quello della Gregoretti, la nave della Guardia costiera bloccata al largo di Augusta, dal 27 al 31 luglio, con a bordo oltre 130 migranti.

I numeri e le procedure parlamentari non giocano a favore di Salvini, come riporta Repubblica citando i ragionamenti di Roberto Calderoli. Che ha spiegato a Salvini che l’esito è scontato: il Senato accoglierà la richiesta di autorizzazione a procedere e manderà a processo il leader leghista. Il nodo è rappresentato dall’articolo 135 del regolamento del Senato, che disciplina “l’esame degli atti trasmessi dall’autorità giudiziaria per l’autorizzazione a procedere”. Per respingere la richiesta serve il voto palese della maggioranza dei componenti del Senato, indipendentemente dal voto della Giunta per le immunità, il cui giudizio è atteso per il 20 gennaio.

Il voto nell'Aula del Senato

Servono, quindi, 160 o 161 voti per respingere la richiesta, un numero che scende rispetto alla normale quota di 161 perché è morto un senatore, Franco Ortolani, e va sostituita Donatella Tesei, eletta presidente della regione Umbria. Il centrodestra ha solo 140 senatori. Più una speranza, quella che arrivino i voti dei renziani. Qualche segnale in tal senso ci sarebbe anche, ma poi dovrebbero spiegare all’elettorato che hanno salvato Salvini. E che starebbero facendo il contrario di quanto fatto pochi mesi fa sul caso Diciotti. Ma se anche i renziani cedessero alle sirene salviniane, i voti in più sarebbero solo 17: per un totale di 157, a quattro seggi dall’obiettivo. Resta quindi l'altra speranza: il governo cade e a votare su Salvini sarà una nuova maggioranza o, meglio ancora per lui, un nuovo Parlamento. Anche questa ipotesi, però, sembra remota.

Il voto in Giunta per le immunità

Lo stesso problema numerico si presenta anche in Giunta. L’attuale maggioranza può contare su 12 voti, contro i dieci del centrodestra e uno delle Autonomie. Qui, ma anche in Aula, la speranza la si ripone su qualche grillino, con la possibilità che ci siano nomi, come quello di Giarrusso e Paragone, pronti a sostenere una linea diversa da quella del partito. Ma non è detto che basti. Anche se in Giunta la partita sembra più ‘facile’ da riaprire, grazie proprio alla presenza di Giarrusso e di alcuni esponenti di Italia Viva, che comunque al momento non sembra intenzionata a salvare l’ex ministro dell’Interno.

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